Continua la discesa della curva dei contagi. Sì, perché nelle ultime 24 ore si contano 83 nuovi casi positivi. Ma, come sottolinea l’Ulss 1 Dolomiti a corredo del consueto bollettino giornaliero, il numero comprende anche i tamponi antigenici effettuati a partire dal 16 gennaio.
La realtà dei dati indica un forte indebolimento del virus. Con 61 pazienti in area non critica e 7 posti occupati in Terapia intensiva Covid, il Bellunese è entrato in “area gialla” in entrambi gli indicatori. Significa fascia 3 per quanto riguarda il rischio clinico. Addirittura, per quanto riguarda i casi più gravi, è ad un passo dalla fascia di colore blu, ovvero fattore di rischio di grado 2. Il territorio dell’Ulss 1 è, assieme a Rovigo, Venezia e Vicenza, quello che si sta comportando meglio in questa fase. Anche il Veneto scende di un gradino.
Anche il Veneto scende di un gradino, da zona rossa a zona arancione (fattore di rischio 4). Secondo i dati diffusi da Azienda Zero sono diminuiti sia i ricoveri nei reparti non critici (1.762, sotto la soglia prevista di 2.400 pazienti) , e nelle terapie intensive, nelle quali sono 265 i posti occupati, su una soglia massima di 400.
Purtroppo però si segnalano altre vittime. Nelle ultime 24 ore sono decedute 4 donne covid – positive: rispettivamente di 88 e 92 anni, ricoverate in Medicina a Belluno, di 88 anni ricoverata in Geriatria a Belluno e di 88 anni ricoverata in malattie Infettive.
E per garantire ingressi sicuri all’ospedale di Pieve di Cadore, Arcfaco –Regole del Comelico ha regalato alla struttura ospedaliera due termoscanner con tornello, del valore di oltre 33 mila euro, dotati di diverse funzionalità tra cui il controllo del corretto utilizzo della mascherina. Le tecnologie (assieme alla porta automatica scorrevole installata dall’Ulss 1) sono state testate ieri mattina.