Scambio di semi tra i bambini: «Vogliamo contagiare tutta la città»

Scambio di semi tra i bambini: «Vogliamo contagiare tutta la città»

Un passaggio di consegne significativo.

Nel cortile delle nuove Gabelli i bambini della scuola primaria hanno fatto avere ai piccoli della scuola dell’infanzia Cairoli di Belluno una valigia, con alcune bustine piene di semi e un videomessaggio.

Non si tratta di un semplice scambio, bensì di un vero e proprio progetto didattico proposto dal comune di Belluno con l’avvio del 2022, dal titolo “Atelier Urbain Climate Action in Alpine Towns”.

L’iniziativa ha inizialmente coinvolto i bambini della primaria di Cavarzano, impegnati da marzo a ieri nella realizzazione di piccole infrastrutture verdi nel giardino della scuola, anche con il coinvolgimento di genitori e nonni.

I semi fatti avere ai piccoli del Cairoli daranno a loro volta vita a un nuovo orto. Altre bustine, poi, saranno donate alle scuole primarie di Mur di Cadola e di Quartier Cadore.

«Si conclude in questo modo il progetto avviato dalla precedente amministrazione – commenta l’assessore alle politiche giovanili di Belluno Roberta Olivotto, presente al passaggio di consegne – Intendo proseguire e sviluppare iniziative, concordate con gli istituti, sulla linea della tradizione della scuola attiva. Anche io da bambina, proprio al Cairoli nella sua vecchia sede e, poi, nei giardini di questa scuola alle Gabelli, ho avuto esperienze di rapporto con la natura che ritengo importanti e che sono ancora più importanti oggi per formare un atteggiamento positivo e non catastrofista nei confronti della crisi climatica, per lo sviluppo della consapevolezza ambientale. L’amministrazione vuole contribuire a una educazione civica che vada oltre l’emergenza climatica e diventi un abito mentale per questi giovani cittadini».

I bambini avranno infatti il compito di custodire questi semi per poi utilizzarli negli spazi verdi dell’asilo o della scuola, osservare la crescita delle piante e raccoglierne di nuovi prima dell’inizio delle prossime vacanze estive, così da passare a loro volta il testimone ad altri compagni.

«Il progetto sarebbe terminato – interviene l’assessore all’ambiente, Lorenza De Kunovich – ma con questo passaggio di consegne lo portiamo avanti e la speranza è quella di contagiare tutta la città, stimolando i cittadini a seguire l’esempio dei bambini piantando fiori o alberi da frutto su prati, aiuole o balconi per aiutare gli insetti impollinatori e sostenere, così, la biodiversità».

Il progetto, finanziato dall’associazione Città alpina dell’anno, è stato condotto dall’associazione Isoipse che coordina, in collaborazione con il Comune, un team del quale hanno fatto parte il Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, il Museo etnografico della provincia di Belluno a Seravella (Cesiomaggiore) e l’associazione cooperativa ApiDolomiti. Nelle attività didattiche sono stati coinvolti, inoltre, altri attori locali: l’associazione Coltivare condividendo e il Gruppo apicoltori l’ApeRina.

Un piccolo progetto che, si spera, trasmetta conoscenza e semini (è il caso di dirlo) coscienza nelle future generazioni di adulti.

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