«Paolo Saviane sapeva intessere rapporti che andavano al di là del condividere un partito». Ad affermarlo è il coordinatore provinciale della Lega, Franco Gidoni.
All’ultimo saluto non sono mancati gli esponenti del partito a livello nazionale, il leader Matteo Salvini, i ministri Erika Stefani e Federico D’Incà, il governatore Luca Zaia e molti altri. Una cerimonia semplice, senza bandiere di partito esattamente come avrebbe voluto il senatore: «Le autorità non erano presenti per dovere, ma per un legame che avevano creato negli anni con Saviane – prosegue Gidoni – e dell’arrivo di Salvini fino all’ultimo non sapeva quasi nessuno. Un senatore si è fatto 400 chilometri per essere presente, ci teneva perché condivideva con Paolo le battaglie a favore della montagna. Ci mancherà, tanto, ma i suoi progetti non andranno persi».
Per ricordarlo il partito farà celebrare una messa in suo ricordo il prossimo 20 settembre, a un mese dalla sua prematura scomparsa.