San Martino, aggiudicati i lavori per la nuova sala chirurgica ibrida

San Martino, aggiudicati i lavori per la nuova sala chirurgica ibrida

Aggiudicati i lavori per la realizzazione della sala ibrida e della nuova sala di emodinamica dell’ospedale di Belluno. L’opera, che costerà 2,9 milioni di euro, è stata assegnata alla ditta Radar srl di Noventa Padovana. Si procederà ora con la firma del contratto per poi avviare nel più breve tempo possibile i lavori.

Le sale saranno ricavate ampliando l’attuale gruppo operatorio del San Martino: si tratta, in particolare, di un volume aggiuntivo che, adiacente al blocco A dell’ospedale, ospiterà al piano terra l’ampliamento dei magazzini dedicati allo stoccaggio dei farmaci. Al primo piano, saranno realizzate le due sale che saranno collegate e connesse all’attuale gruppo operatorio posto al primo piano dell’ala di nord-ovest dell’ospedale. La contiguità tra le nuove sale e quelle esistenti permette di ottenere, così, significativi vantaggi organizzativi che possono agevolare l’integrazione funzionale e la sinergia tra gli spazi esistenti e quelli da realizzare, con l’utilizzo di percorsi comuni e con la condivisione di alcuni servizi (esempio, spogliatoi per il personale, area di cambio letti all’ingresso del gruppo operatorio esistente).

La sala di emodinamica (di 50mq) sarà dedicata alle procedure di cardiologia interventistica, mentre la sala ibrida (grande 70mq) sarà destinata in particolare a procedure di chirurgia endovascolare. La sala ibrida è una sala operatoria con tecnologia di altissimo livello integrata con sistemi di radiologia che permette di operare e allo stesso tempo controllare e guidare attraverso strumenti di imaging le procedure, con più sicurezza per il paziente. Entrambe le sale saranno completate da due apposite sale comandi e dai relativi locali tecnici. A supporto di ciascuna sala sarà presente, inoltre, un’area di preparazione e risveglio indipendente, con capienza di 4 pazienti per la sala ibrida e di 2 per la sala più piccola.

In particolare, la sala ibrida potrà essere utilizzata da tutte le unità operative che usano tecniche chirurgiche avanzate, quindi mininvasive sotto guida radiologica, ma che potrebbero avere necessità di convertire l’intervento in chirurgia classica. Questa sala consentirà di completare l’intervento in sicurezza senza spostare il paziente e senza differire l’intervento ad altro momento.

Nel progetto è stata prestata particolare attenzione alla funzionalità dei percorsi, alla flessibilità delle scelte e all’umanizzazione degli ambienti. L’obiettivo del progetto è, infatti, creare un luogo gradevole e accogliente, dove sia pazienti che il personale che vi lavora si sentano a proprio agio.

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