Ci sono poche immagini di poesia rurale forti ed evocative quanto quelle della transumanza. Un rito millenario, che ferma il tempo e racconta uno scorrimento lento delle stagioni, a ritmo di belato.
È l’immagine che arrivava ieri dalla prima periferia di Belluno. Un gregge di pecore acquartierato in un prato brullo di fianco all’ospedale San Martino. Tra una strada statale e un supermercato. È l’immagine della dimensione di Belluno, capoluogo di montagna ma immerso nella natura, cittadina ancora autentica e genuina. Per fortuna…
