La presentazione dei dati di bilancio e dell’attività 2022 di Dolomiti Ambiente (ve ne parliamo oggi qui) è stata l’occasione per la Provincia di Belluno di ribadire l’importanza di chiudere in fretta la partita sulla cessione delle quote alle società controllate dai comuni che gestiscono la raccolta rifiuti: un appello, quello lanciato dal consigliere provinciale delegato all’ambiente Simone Deola, che parte dai dati positivi presentati dalla società.
A seguito della Legge Madia, la Provincia di Belluno si è trovata a dover cedere le sue quote di Dolomiti Ambiente; con i sindaci si è inizialmente scelta la strada della trattativa diretta con Bellunum, Valpe, Ponte Servizi ed Ecomont (le quattro società in house che gestiscono la raccolta rifiuti per i comuni della provincia). Nei mesi scorsi, però, alcune amministrazioni comunali hanno contestato la perizia di quotazione della società (valutata 2 milioni di euro), presentandone una che quotava la società solo poche centinaia di migliaia di euro. Nello scorso giugno, è arrivata una nuova perizia, giurata e depositata in Tribunale, che stima il valore della società in 2,2 milioni di euro e che dovrebbe – nelle speranze di Palazzo Piloni – portare ad una rapida conclusione della vicenda. Per Deola, infatti, chiusa la discussione sul fronte economico, ora c’è da fare una precisa scelta politica, che nel Bellunese non può che essere all’insegna dell’autonomia.