“Riclassificazione” delle strade provinciali, Fitl Cgil contro Palazzo Piloni

“Riclassificazione” delle strade provinciali, Fitl Cgil contro Palazzo Piloni

La cessione delle strade provinciali ad Anas? «Un pastrocchio del quale non capiamo la volontà di aver fatto così in fretta». E’ nettamente negativo il giudizio della Filt Cgil in merito alla cosiddetta “riclassificazione” delle strade, lo schema di convenzione con Anas per la gestione delle principali reti viarie provinciali, approvato nei giorni scorsi da un consiglio provinciale spaccato quasi a metà.

«Un accordo nettamente al ribasso – attaccano le rsu Filt Cgil di Veneto Strade, Nicola Zambelli e Luigi Bortoluzzi, gli esponenti del direttivo Filt Fabio Rapicavoli e Roberto Bona, il referente della segreteria provinciale Luca Sommavilla e Alessandra Fontana, della segreteria regionale – con il quale Palazzo Piloni perde la gestione delle strade più strategiche per il territorio. Tra cui l’arteria più importante, la Sp1 della Sinistra Piave». E per cosa? «Per soli 3,5 milioni di euro di risparmi. Bruscolini».

Tutto nasce ad inizio degli anni 2000, quando, a seguito della riforma Bassanini, il governo cedette parte della propria rete viaria alla Regione che in delega la cedette a sua volta alla Provincia. La quale decise di affidarne la gestione all’allora neonata Veneto Strade. L’accordo prevedeva che Palazzo Piloni trasferisse a Venetostrade 15 milioni annui (girati dallo Stato) necessari per la manutenzione delle strade ex Anas e 7 milioni per le strade provinciali storiche. Il meccanismo salta con la riforma Delrio, che azzera i trasferimenti statali, con la Provincia in sempre maggiore difficoltà a reperire i soldi per onorare la convenzione. Così nel 2019 si comincia a parlare del progetto di riclassificazione, con circa 470 km (su 1.200) di strade bellunesi che tornano al demanio.

Una strada obbligata, a detta di Palazzo Piloni, per poter liberare risorse. «Ma alla fine – sbottano i sindacati – questa convenzione per ora dura due anni e porterà nelle casse della Provincia solo 3,5 milioni di euro, come contropartita per aver ceduto le arterie strategiche e spezzettando in maniera incongrua la gestione delle strade».

Aggiungono i rappresentanti della Filt Cgil: «Così facendo abbiamo anche perso il modello virtuoso che è Veneto Strade, abbracciando il modello Anas che, è ampiamente dimostrato, non funziona, soprattutto nei territori più periferici». La preoccupazione è anche rivolta al futuro dei lavoratori: «Anas – spiegano i sindacati – sceglie il personale attraverso concorsi nazionali, rendendo difficile l’accesso ai nostri lavoratori che rischiano di finire a lavorare chissà dove».

E che ne sarà poi dei 67 lavoratori bellunesi di Veneto Strade quando a fine 2024 scadrà la convenzione con Veneto Strade?  «Secondo gli accordi – ricordano le rsu – dovremmo ritornare in capo alla Provincia. Ma a fare cosa?»

(In foto la mappa delle strade che ripasseranno in capo ad Anas)

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