Recinti elettrici contro il lupo, così il Parco difende i piccoli allevatori

Recinti elettrici contro il lupo, così il Parco difende i piccoli allevatori

Il Parco nazionale Dolomiti bellunesi ha ultimato la consegna di 29 recinzioni elettriche ad altrettanti piccoli allevatori. La “guerra” contro il grande predatore può anche essere non violenta.

L’iniziativa è nata dalla considerazione che la coesistenza tra il lupo e le attività di allevamento non riguarda solo gli operatori professionisti ma anche chi mantiene, a scopo amatoriale, pochi animali. Spesso difatti sono proprio questi piccoli allevamenti, non adeguatamente protetti, i più esposti ai possibili attacchi da parte dei lupi.

Per consentire anche ai piccoli allevatori amatoriali di dotarsi di idonei strumenti di prevenzione l’ente Parco ha pubblicato, nel marzo scorso, un bando per la concessione in comodato gratuito di recinti elettrificati (i soli idonei a prevenire efficacemente i possibili attacchi del lupo ai domestici),  al quale ha risposto una trentina di piccoli allevatori.

Il Parco ha quindi acquistato le recinzioni e, nei giorni scorsi, ha ultimato la consegna dei kit, costituiti dalla batteria e dal pannello solare necessari per alimentare l’elettrificatore, e da 250 metri di rete antilupo alta 145 centimetri.

«Dopo aver fornito strumenti di prevenzione degli attacchi da lupo agli allevatori professionisti – dichiara il presidente del Parco, Ennio Vigne -, abbiamo ritenuto indispensabile aiutare anche chi detiene pochi animali a scopo amatoriale e contribuisce così alla manutenzione dei nostri territori. Realizzare la coesistenza tra presenza del lupo e attività umane in montagna è una sfida impegnativa ma che si può vincere, attraverso azioni concrete come la fornitura di idonei strumenti di prevenzione dei danni, la formazione degli operatori, la raccolta e divulgazione di dati scientifici rigorosi: tutte attività che il Parco sta realizzando grazie  al progetto LIFE Wolfalps EU, un progetto internazionale che ha l’obiettivo di migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina e del quale il Parco è uno dei partner italiani. Per chi opera nei Comuni che non fanno parte del Parco sono in corso di definizione degli accordi tra Parco e Regione per avviare iniziative analoghe in tutto il territorio provinciale». 

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