Se non ci fossero, bisognerebbe inventarli. Perché i vigili del fuoco sono davvero una risorsa insostituibile per il territorio. Lo dicono anche i numeri, quelli del report annuale, pubblicato nella festa di Santa Barbara.
I DATI
Nell’ultimo anno (1° novembre 2019-30 ottobre 2020) in provincia di Belluno sono stati eseguiti 4.351 interventi. La maggior parte (863) riguarda operazioni semplici per un pompiere, come apertura di una porta bloccata, rimozione nidi insetti nocivi, taglio piante e simili. Ma subito dopo ci sono gli interventi di salvataggio e ricerca persona, ben 504 in dodici mesi. A dimostrazione che l’attività dei pompieri va ben oltre lo spegnimento di un incendio. Le fiamme infatti sono solo al terzo posto degli interventi dell’ultimo anno (498). Ma gli ultimi dodici mesi hanno visto i vigili del fuoco all’opera anche o soprattutto per il maltempo: a novembre 2019, e varie volte durante la scorsa estate, tra gli allagamenti di Auronzo e le trombe d’aria di fine agosto, si contano 420 interventi da maltempo e 345 da allagamento, più 243 da frane. Tra le attività particolarmente ricorrenti, anche gli incidenti stradali (345) e il recupero di veicoli (284). E il classico gattino sull’albero? 213 gli interventi di salvataggio di animali.
ANDAMENTO
Il grafico dell’andamento storico, mostra due picchi recenti. E gli ultimi dodici mesi non ne fanno parte. Il primo, il più vicino, è il 2018, l’anno di Vaia e dell’incendio della valle di San Lucano. Il secondo corrisponde al 2013-2014, l’anno delle nevicate e dei black-out. Quest’anno invece segna un altro picco. Di tutt’altra natura. Il 2020 infatti è l’anno del trasloco nella nuova caserma di via Col da Ren. La nuova casa dei pompieri bellunesi.