Sicurezza o volontà di fare cassa? La domanda sugli autovelox gira nella testa di molti automobilisti. Stavolta però il “fotografo del Comune” diventa oggetto di interrogazione. Destinatario Jacopo Massaro. Mittente: Fabio Rufus Bristot.
Il consigliere che due anni fa appoggiò il Massaro bis a Palazzo Rosso, oggi incalza la giunta. E chiede senza troppi di giri di parole quanto abbia incassato il Comune di Belluno negli ultimi anni dagli autovelox piazzati sulle sue strade. Da Marisiga a Bolzano Bellunese, passando per via San Cipriano a Castion, via Meassa a Levego, via Montegrappa all’Anconetta… Tre in particolare i velox con punto interrogativo: vale a dire quelli posizionati vicino alle scuole (a Castion, Bolzano Bellunese e Chiesurazza). «Quante volte sono stati attivati, in quali fasce orarie? Quante contravvenzioni sono state comminate e quale è stato il gettito prodotto finora?» chiede Bristot. Dalla risposta si potrà capire se la questione è di sicurezza o solo di cassa. Perché a quanto pare, «da segnalazioni arrivate da diversi genitori, gli autovelox vicini alle scuole, a tutela dei ragazzi e dei soggetti deboli, non sono mai stati attivati, o comunque raramente».