Province verso l’elezione diretta, ipotesi urne nella primavera 2024

Province verso l’elezione diretta, ipotesi urne nella primavera 2024

Addio alla “provincia dei sindaci”: si sono moltiplicate in queste settimane le proposte di legge in Parlamento per ripristinare l’elettività diretta delle province, con presidente e consiglieri comunali di nuovo eletti dai cittadini e non più – come voluto dalla riforma Delrio – da sindaci e consiglieri comunali. Vista la convergenza sul tema da parte di tutte le principali forze politiche, la finestra elettorale utile potrebbe essere quella della primavera 2024.

Portano infatti la firma di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Partito Democratico – in rigoroso ordine alfabetico – le sei proposte di legge già depositate in Commissione Affari Costituzionali al Senato, e altre dovrebbero arrivare presto anche dai rappresentanti di Italia Viva e Movimento 5 Stelle.

La notizia viene accolta con particolare favore tra le Dolomiti, in quella “provincia interamente montana confinante con Stato estero” che nella riforma Delrio aveva visto riconosciuta una sua specificità, rimasta in gran parte solo sulla carta: «Non possiamo che accogliere positivamente la notizia legata alla volontà di ripristinare l’elezione diretta delle province: – commenta il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin – oltre al ritorno dell’elettività, penso sia importante la volontà di ridare dignità a un ente così strategico. Sono convinto che soprattutto nelle zone montane ci sia bisogno di una realtà che si dedichi esclusivamente alle funzioni fondamentali, e per questo mi auguro che vengano date anche nuove funzioni alle province per poter essere ancora più vicini ai cittadini».

Il tema delle funzioni, già in essere o future, non può essere slegato da quello delle risorse: «Oltre alla trasformazione delle province in enti di secondo grado, la cosa peggiore della Legge Delrio è stato il taglio di risorse e personale a questi enti. – continua Padrin – Chiedo al Governo di fare chiarezza sul quadro istituzionale che si vuole dare al Paese: quali i compiti, i ruoli e le funzioni per Regioni, Province e Comuni? La riforma del Testo Unico degli Enti Locali deve portare a una “Costituzione degli Enti” che dia un quadro chiaro e preciso dell’ossatura istituzionale dell’Italia».

Il ritorno alle urne per le province italiane potrebbe già arrivare nella primavera 2024, a 10 anni quindi dalla Legge Delrio e a 8 dalla sua bocciatura con la vittoria del “no” al referendum costituzionale del 2016: «Credo sia ancora presto per poter dare una data ma, se tutto procede come deve, credo che in primavera-estate del prossimo anno si potrà andare alle urne per l’elezione diretta del nuovo presidente della Provincia e del consiglio. – annuncia Padrin – Sarà un anno importante dal punto di vista elettorale, con il rinnovo di circa il 60% delle amministrazioni comunali italiane, e quindi può essere l’occasione per riportare le province al ruolo che compete loro».

Il 2024 sarà anche l’ultimo anno di Roberto Padrin sindaco di Longarone: a fine mandato, saranno 15 anni da primo cittadino, di cui 6 anche da presidente della Provincia, eletto però solamente dai colleghi primi cittadini e consiglieri comunali. Una volta tolta la fascia tricolore, quante sono le possibilità di vederlo candidato – in veste di politico e non più di amministratore – alla presidenza della vecchia/nuova provincia? «Do una risposta da politico: chi vivrà, vedrà. – si schermisce Padrin – Per ora devo concentrarmi su quest’anno da sindaco, che per Longarone significa soprattutto i 60 anni della tragedia del Vajont, gli interventi del PNRR, in particolare quello della nuova scuola elementare, e la ricerca di un successore».

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