Progetto S.T.ACCO, emergenza volontari: «Servono politiche contro lo spopolamento»

Progetto S.T.ACCO, emergenza volontari: «Servono politiche contro lo spopolamento»

Oltre 360mila chilometri percorsi nel 2022, contro gli oltre 500mila del 2019; poco meno di 1900 utenti serviti (come quelli di tre anni fa) per un totale di oltre 17mila ore di lavoro, a fronte di un crollo di un terzo dei volontari: i numeri del servizio di trasporto sociale S.T.ACCO (Servizio di Trasporto e Accompagnamento), assicurato da 23 associazioni di tutta la provincia e coordinato dal Comitato d’Intesa di Belluno, disegnano un futuro preoccupante.

Se è vero che S.T.ACCO ha superato l’emergenza Covid-19, riducendo il numero di chilometri e di viaggi ma assicurando sempre il servizio, è altrettanto vero che le cicatrici nel post-pandemia si fanno sentire nel numero dei volontari: 380 quelli operativi nel 2019, 254 quelli in servizio oggi, e se non cambierà nulla nei prossimi cinque anni – quando molti dei volontari diventeranno over 80 e non potranno quindi più guidare i mezzi del servizio – si registrerà un nuovo, drammatico crollo.

Secondo le stime del Comitato d’Intesa, il 98% dei trasporti effettuati quest’anno avrà come destinazione un ospedale o lo studio di un medico di base; S.T.ACCO, nato una ventina d’anni fa e oggi diventato modello da copiare a livello regionale, è quindi un servizio fondamentale soprattutto per le aree periferiche a sostegno delle persone fragili o con problemi motori. Il continuo calo del numero di volontari (oggi si stima che un bellunese su quattro sia impegnato nel volontariato; nei prossimi anni, mantenendo questo trend di spopolamento e denatalità il rapporto potrebbe scendere a uno su sette) rischia di far crollare una delle colonne che mantengono in piedi anche le amministrazioni pubbliche, come sottolinea Sisto Da Roit, oggi referente di S.T.ACCO per il Comitato d’Intesa e in passato sindaco di Agordo e vicepresidente dell’allora Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 1 Belluno.

Sabato 19 novembre alle 15.00 in Piazza Duomo ci sarà un momento di incontro con i volontari e la popolazione per fare il punto sul servizio, sul pre e post pandemia e sulle prospettive. Per il futuro, il Comitato d’Intesa si sta attivando su due fronti: da un lato, quello del reclutamento di nuove leve, con un progetto di quattro mesi che verrà lanciato il prossimo 3 dicembre in occasione dell’assemblea annuale; dall’altro, il coinvolgimento delle istituzioni, alle quali si chiede di attuare una politica unitaria e condivisa per la montagna.

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