Procede la “cura” della frana di Paradisi, la Provincia studia già il secondo stralcio

Procede la “cura” della frana di Paradisi, la Provincia studia già il secondo stralcio

Proseguono senza intoppi i lavori alla frana in località Paradisi (al confine tra i Comuni di Ponte nelle Alpi e Alpago). I tecnici della Provincia sono stati in sopralluogo, per valutare l’avanzamento del cantiere e le prossime operazioni.

«I lavori del primo stralcio stanno procedendo come da cronoprogramma. Intanto stiamo già pensando al secondo stralcio, per una messa in sicurezza completa della zona» spiega il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo Mattia Gosetti.

Il dissesto risale all’aprile 2014 quando una prima frana di vaste dimensioni si staccò dal versante destro della valle di San Piero, sopra l’abitato di Arsiè, interrompendo la strada che porta alla frazione di Paradisi e Borgata Cassani. In quell’occasione vennero danneggiati anche il ponte sul rio San Piero e alcune briglie del corso d’acqua. La Provincia intervenne immediatamente con la realizzazione di una pista d’accesso per togliere la vegetazione e tamponare il problema. Dopo quell’episodio, il dissesto si aggravò a seguito della tempesta Vaia; seguirono vaste campagne di indagini geognostiche e lo studio di fattibilità per valutare una sistemazione complessiva, fino all’avvio del cantiere un paio di mesi fa, finanziato da Fondi Vaia per circa 1,2 milioni di euro. 

I lavori in corso riguardano l’alleggerimento della frana, la riprofilatura del versante e soprattutto il ripristino della rete idraulica del pendio. «In questo modo sarà possibile mettere in sicurezza il dissesto e agevolare interventi successivi» spiega Gosetti. «Il secondo stralcio su cui ci stiamo concentrando applicherà opere strutturali geotecniche così da trattenere ulteriormente la colata che – dalle indagini geologiche – non è ancora del tutto ferma. Sarà un intervento da circa 450mila euro, derivanti da fondi propri della Provincia a cui si aggiunge un contributo della Regione Veneto. A breve avremo il progetto esecutivo ed entro l’anno verosimilmente potranno cominciare i lavori».

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