In primavera arrivano i nuovi treni elettrici. Ma pesano troppo

In primavera arrivano i nuovi treni elettrici. Ma pesano troppo

Da pochi giorni i treni sono tornati a viaggiare tra Conegliano e Belluno. L’elettrificazione della linea è a buon punto: entro la primavera dovrebbero vedersi i primi convogli elettrici. Che però potrebbero andare piano. Più piano degli attuali diesel.

Sembra infatti che i treni “Rock” e “Pop”, quelli scelti dalla Regione Veneto (e a dire il vero, anche dalle altre Regioni d’Italia) per la rete ferroviaria, abbiano un peso assiale troppo grande per le caratteristiche della massicciata. Risultato: rallentare in alcuni punti, o rischiare il deragliamento.

 

La notizia, se confermata, avrebbe del clamoroso. Perché l’elettrificazione della tratta Conegliano-Belluno-Montebelluna è un affare da 200 milioni di euro, messi dal governo. Per i treni, invece, bisogna rivolgersi a Venezia, cui spetta l’acquisto del materiale rotabile.

Ed è quello che invita a fare Roger De Menech, il deputato Pd che ha seguito da vicino la partita dell’elettrificazione. «Il governo ha fatto la sua parte, rivitalizzando Rfi che era un cadavere ambulante e investendo i soldi nell’elettrificazione della linea. Ma il servizio ferroviario spetta alla Regione. Anche a me sono giunte queste voci sui treni troppo pesanti. Mi auguro che non sia vero, o che almeno la tecnica e la tecnologia possa porre rimedio all’eventuale errore».

Ride per non piangere, invece, Vivaio Dolomiti. «L’elettrificazione doveva essere la svolta per il trasporto privato nel Bellunese – commenta Gianni Pastella – per cui mi auguro vivamente che questa notizia venga smentita. Ma ormai è passata una settimana da quando sono uscite le prime voci e non abbiamo sentito nessuna replica sul tema».

Per Vivaio Dolomiti questa è solo l’ultima dimostrazione che «manca qualsiasi tipo di visione del futuro. Non ci sono idee, se non progetti nati già vecchi. Questa della ferrovia è un esempio lampante. Si spendono centinaia di milioni di euro con il rischio che alla fine spostarsi in treno comporterà ancora più tempo di prima. Quando invece questa provincia avrebbe bisogno, più di tutto, di collegamenti veloci, efficienti, sia fisici che digitali. Solo così possiamo sperare di frenare lo spopolamento e tenere le persone qui».

L’associazione respinge anche le accuse che la vorrebbero interessata solo all’autostrada. «Non è vero, a noi il treno va bene, ma non può essere l’unica soluzione e soprattutto deve essere pensata e realizzata bene. Ripetiamo, se fosse vera la notizia che i treni elettrici sono troppo pesanti, vuol dire che qualcuno ha sbagliato di grosso. Noi abbiamo lanciato, anni fa, la proposta del corridoio tecnologico dove far scorrere, assieme, auto, ferrovia, rete a fibra ottica. Una dorsale che potrebbe, quella sì, rappresentare una svolta. Un progetto ambizioso, certo, ma d’altra parte per crescere serve avere visione del futuro. Quella che qui non c’è».

Servirebbe anche fare la voce grossa. «Siamo in campagna elettorale, ci saremmo aspettati che qualcuno dei 70 candidati sollevasse il tema dei treni elettrici. Invece niente, silenzio assoluto. Ma noi insisteremo: vogliamo risposte certe».

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