La mangiatoia con bue e asinello è lontana. Stavolta ci sono la croce e i due ladroni a far compagnia a Gesù, tutt’altro che bambino. È il “presepe di Pasqua”, un unicum nel suo genere. Lo ha realizzato la mano artistica di una donna di Borca di Cadore.
La sacra rappresentazione va dall’ultima cena alla deposizione dalla croce, passando per l’agonia nell’orto degli ulivi e per la salita al calvario. Tutto realizzato con statuine e ambientazione in cartapesta. E allestito nella chiesa parrocchiale di Borca di Cadore. Si vede Gesù davanti a Pilato. C’è il particolare della Veronica che deterge il sudore del Cristo nella salita al Calvario, lasciando impresso il volto sul telo di lino. Non manca nessun episodio della via crucis. Ma l’intenzione del “presepe di Pasqua” non è quella di celebrare la passione, quanto di descriverla come la strada verso la risurrezione.