Neve da record, ma non basta. L’inverno 2020-21 è stato tiepido

Neve da record, ma non basta. L’inverno 2020-21 è stato tiepido

Nevosissimo. Non c’è altro aggettivo per inquadrare l’inverno appena andato in archivio. Ma non inganni il manto bianco: il riscaldamento globale non si è interrotto. Le temperature sono state altalenanti e anche i mesi freddi hanno registrato diversi periodi tiepidi (per non dire caldi). Lo dice l’ultimo bilancio Arpav, relativo a dicembre-gennaio-febbraio.

TERMOMETRO

L’analisi delle temperature dice che l’inverno è stato mediamente più caldo nei valori minimi (+0.7°C) e prossimo alla media in quelli massimi (-0.1°C). Ma le differenze sono state parecchie nell’arco dei tre mesi. 

In dicembre le temperature si sono mantenute in prevalenza sopra la norma soprattutto nei valori minimi giornalieri, con masse d’aria relativamente miti di origine mediterranea nella parte centrale del mese. Impossibile dimenticare tuoni, fulmini e grandine tra il 5 e l’8, in concomitanza delle alluvioni.

In gennaio le temperature sono risultate in media più fredde del normale, specie in montagna dove i valori medi sono stati molto bassi, paragonabili al record di freddo della serie degli ultimi trent’anni rappresentata dal gennaio 2017. Tra l’8 e il 19 si sono registrate punte di -20/-25°C tra Comelico e Alto Agordino. Febbraio invece si è dimostrato fin da subito decisamente più mite per l’arrivo di masse d’aria a tratti umide e di origine atlantica. Impossibile dimenticare nella parte finale del mese la primavera anticipata, con punte massime che hanno sfiorato i 20°C su gran parte della Valbelluna.

NEVE

È record sul fronte delle precipitazioni. L’inverno appena archiviato è risultato molto piovoso e nevoso: circa il 140% in più rispetto alla media. E in alcune zone della montagna addirittura oltre il 200% in più. «Tali valori risultano prossimi, e in alcuni casi superiori, al record storico di piovosità appartenente alla stagione invernale 2013/14» fa sapere Arpav. «Le precipitazioni si sono in prevalenza concentrate in dicembre e gennaio, con apporti record soprattutto in montagna nel primo mese, fino a 5-7 volte la media nel Bellunese, e quantitativi tra i più elevati degli ultimi 30 anni».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto