Cortina 2021 asso nella manica. «Ma bisogna snellire l’iter per le infrastrutture»

Cortina 2021 asso nella manica. «Ma bisogna snellire l’iter per le infrastrutture»

Un asso nella manica e un’esigenza. Per ripartire bastano queste due cose. A patto che vengano fatte giocare nella stessa squadra. I Mondiali di Sci 2021 e la semplificazione dell’iter per le opere infrastrutturali. Se ci sarà una riduzione dei tempi tra progetto e realizzazione, non c’è dubbio che la provincia di Belluno potrà mettere il turbo.

«Se riusciamo a ricavare qualcosa di buono da questo stop imposto e dal coronavirus, deve essere la semplificazione delle procedure, dei modi e dei tempi delle opere, soprattutto di quelle infrastrutturali, necessarie a portare il nostro territorio fuori dall’isolamento» dice il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Di burocrazia e lungaggini si muore. Vaia insegna: la nostra provincia ha conosciuto la distruzione, ma con la nomina di un commissario e con procedure semplificate, sono partiti velocemente cantieri e ricostruzione, sono stati abbattuti i tempi d’intervento e la provincia di Belluno è ripartita nel giro di pochi mesi. Se non avessimo avuto il sistema commissariale, con ogni probabilità staremmo ancora aspettando di riaprire le strade e di togliere i detriti delle frane. Ecco, dovranno necessariamente esserci procedure semplificate anche dopo questa emergenza sanitaria, a cui seguirà una vera e propria emergenza economica. E in situazione di emergenza non si possono avere le stesse modalità di intervento delle situazioni normali».

Anche perché la situazione normale è quella che si può vedere nel Piano Anas per Cortina 2021. Un piano mastodontico, ammantato della prospettiva di risolvere tutti i problemi viabilistici della vecchia Alemagna e cancellare le criticità del traffico. Un piano con quattro grandi varianti presentato nel 2016 assieme alle rassicurazioni di farcela entro il 2021. Solo che al momento non c’è ancora niente. E ai Mondiali mancano dieci mesi. «Ecco, non possiamo più permetterci di perdere quattro anni nei paludamenti delle procedure autorizzative, come sta succedendo sulle opere viarie per Cortina 2021 – sottolinea Padrin -. Altrimenti rischiamo uno shock economico e imprenditoriale dal quale non saremo in grado di rialzarci. Rischiamo di non ripartire più e di vedere desertificata la montagna. Non dimentichiamoci che dobbiamo fare i conti con lo spopolamento, un male che si combatte anche o soprattutto con il lavoro e con i collegamenti».

Contro lo spopolamento c’è l’asso nella manica. «Con lo slittamento in avanti delle Olimpiadi di Tokyo, l’appuntamento mondiale di Cortina 2021 sarà il primo grande evento sportivo a livello planetario dopo l’uscita dalla pandemia: la nostra provincia sarà al centro del mondo per qualche giorno e abbiamo l’obbligo di farci trovare pronti, perché quel momento rappresenterà lo snodo del rilancio economico e turistico della nostra montagna e del nostro territorio; uno snodo che dovrà arrivare fino alle Olimpiadi 2026 – continua Padrin -. Ecco perché abbiamo la necessità di creare fin da subito un grande piano di infrastrutturazione e di recupero del patrimonio edilizio esistente. E nel frattempo snellire le procedure. La nomina di un commissario straordinario può essere la maniera più semplice per assicurare celerità e insieme rispetto delle norme. Potrebbe benissimo essere di nomina regionale o prefettizia. Quello che conta è che si arrivi a superare gli stalli che abbiamo visto finora. Non c’è alternativa».

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