A Cortina solo in autobus. Le Olimpiadi saranno sostenibili? Sì, se si guardano le previsioni della mobilità dei Giochi. Ma dove si troveranno i bus e gli autisti che li guideranno? Domanda dritta per dritta, risposta tutta da costruire. Perché il problema della carenza di autisti è sotto gli occhi di tutti e la Dolomitibus farebbe carte false per averne una ventina in più per l’avvio dell’orario invernale. E rischia di essere acuito se posto sotto la lente olimpica.
«Servono oltre 300 autobus per portare gli spettatori delle gare a Cortina. Lo si legge nella Vas (valutazione ambientale strategica, ndr) del piano Olimpiadi». Lo ha detto ieri sera (29 agosto) Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale delegato ai trasporti, intervenuto come relatore alla conferenza sui trekking ferroviari e la mobilità proposta a Borca di Cadore da Welcome Dolomiti. «La previsione del documento dell’organizzazione di Milano-Cortina è di far arrivare gli spettatori in treno fino a Ponte nelle Alpi e creare parcheggi scambiatori a Longarone, per poi far muovere i pullman e le navette. La Vas prevede 182 autobus per portare a Cortina gli spettatori e altri 134 per gli accreditati. Significa trovare 316 bus, ovviamente con gli autisti».
Domanda uno: si troveranno? Difficile immaginare un no, alla fine la soluzione si trova sempre, almeno per i 15 giorni di gare.
Ma c’è la domanda due: si riuscirà a garantire contemporaneamente anche il normale traffico di trasporto pubblico? Sempre la Vas parla di interruzione delle scuole e di modifiche al calendario scolastico regionale.
E poi domanda tre: i bus finiranno in colonna sulla Alemagna? Ai posteri, e ad Anas, l’ardua sentenza. A proposito, sempre ieri sera nel convegno-incontro di Borca il consigliere Bortoluzzi ha parlato dei cronoprogrammi aggiornati dei cantieri delle varianti, così come definiti da Anas. Valle e Tai sarebbero in anticipo sui tempi previsti, mentre San Vito sarebbe in ritardo.