Come si apprende dagli organi di informazione, il lupo avvistato nei giorni scorsi nel Trevigiano, più precisamente in un’area del comune di San Polo di Piave sarà catturato. Lo ha deciso il vertice tenutosi presso la Prefettura di Treviso a cui hanno preso parte enti e istituzioni del territorio, tra cui alcuni sindaci, a seguito delle preoccupazioni emerse tra gli stessi amministratori e molti cittadini.

«Dobbiamo dunque prendere atto che ci  sono animali di serie A e di serie B e che mentre per residenti e operatori del Trevigiano il lupo rappresenta una minaccia seria e una fonte di preoccupazione, in tutte le altre aree montane del Veneto è oramai annoverato tra la fauna selvatica con cui convivere più o meno serenamente. Sia ben chiaro, nulla contro i legittimi timori degli amici trevigiani, anzi; mi chiedo però come una situazione analoga possa trovare risposte e atteggiamenti così diversi a poche decine di chilometri di distanza».

Sono parole del presidente del Comitato di gestione del Fondo Comuni confinanti Dario Bond. Che sulla questione lupo va giù dritto. «Vengo, proprio in questi giorni, da una serie di incontri con agricoltori e allevatori dei comuni di confine della Lessinia e della montagna veronese, oltre che dell’Altopiano di Asiago e del Vicentino (con quelli dell’area bellunese sono, per ragioni di residenza,  in contatto costante): tutti mi hanno manifestato le loro grandissime preoccupazioni per le predazioni subite dai propri animali (pecore, asini, ma sull’Altopiano vicentino e non solo anche manze e vitelle) e per i danni ingenti subiti. Qui nessuno vuole criminalizzare niente e nessuno, ma è evidente che occorre una uniformità di comportamento e di atteggiamento nell’affrontare la questione: il lupo è aggressivo e pericoloso nel Trevigiano e diventa mansueto e amichevole in Lessinia, ad Asiago o in Alpago, dove tra l’altro ha già attaccato più volte gli animali?».