Olivotto attacca: «Chiesurazza chiede sicurezza, dal sindaco risposte imbarazzanti»

Olivotto attacca: «Chiesurazza chiede sicurezza, dal sindaco risposte imbarazzanti»

 

Su Chiesurazza, l’opposizione va all’attacco della giunta guidata da Jacopo Massaro. E lo fa, dopo che i cittadini hanno promosso una petizione con la richiesta di realizzare un tratto di marciapiedi in via Agordo, nell’intento di garantire la sicurezza della zona: «Ma il sindaco Massaro continua a dare risposte imbarazzanti – è la presa di posizione di Roberta Olivotto, consigliera comunale del gruppo “Belluno è di tutti” -. Secondo lui la colpa è di un privato che si era impegnato a realizzare l’opera, senza poi provvedere. È un po’ un refrain: per ogni intervento promesso, e non realizzato, è sempre colpa di qualcun altro: sia che si tratti dello Stato, della Regione, delle precedenti amministrazioni, dei privati o di Vaia. Ricordo a Massaro che la vicenda si protrae da anni e l’amministrazione poteva trovare una soluzione per garantire la sicurezza dei pedoni anche di fronte alla presunta inadempienza di un privato. Così promise di fare l’assessore Giannone ad agosto 2019 quando, a seguito della mia prima interrogazione sull’argomento, dichiarava che entro lo scorso dicembre sarebbe stato pronto almeno il progetto del marciapiedi, da poco inserito nel Piano degli obiettivi. Poi quella voce del Piano è rimasta priva di finanziamento e del progetto non si è più nemmeno parlato». 

Fari puntati pure sul parco: «Dal 2015, il sindaco o qualche assessore, a turno, hanno promesso di tagliare il nastro l’anno seguente. I soldi sono stati messi a bilancio nel 2017, per poi essere ridotti di un terzo, da 150mila a 50mila, ma il tutto si è concluso con un nulla di fatto». Secondo Olivotto, amministrazione bocciata anche sulle manutenzioni: «Ogni asfaltatura di un piccolo tratto di strada viene sbandierata, nemmeno fosse il ponte Bailey, la cui sostituzione con un attraversamento definitivo è un’altra opera necessaria e sempre rinviata, da lasciare in eredità alla prossima amministrazione».

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