Le scuole della provincia di Belluno potranno decidere in piena autonomia come gestire il periodo delle Olimpiadi Invernali 2026. È questo il messaggio emerso dal vertice tenutosi ieri (27 maggio) a Venezia, nella sede di Palazzo Balbi, dove si è discusso del futuro assetto scolastico durante l’evento olimpico.
«È volontà unanime che siano i singoli istituti a scegliere come organizzarsi – spiega il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin –. Quello che ci premeva era evitare che la decisione fosse condizionata dal trasporto pubblico. Ora possiamo dire che i trasporti saranno garantiti».
Alla riunione hanno partecipato anche l’assessore regionale all’istruzione Valeria Mantovan, la vicepresidente del Veneto Elisa De Berti (con delega ai trasporti), rappresentanti della Fondazione Milano Cortina 2026, Fondazione Cortina, Anci Veneto, e gli uffici scolastici regionale e provinciale. Il nodo principale riguardava proprio la mobilità: «La Provincia ha lavorato per mesi per garantire il servizio di trasporto pubblico – commenta il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi –. Dovevamo attendere da Dolomitibus i dati che sono arrivati la settimana scorsa, con la conferma dei partner olimpici per le navette che saranno un’aggiunta al normale servizio tpl, non un’alternativa. Inoltre, con lettera ufficiale alla Provincia inviata l’8 maggio scorso, l’azienda di trasporto ha confermato che saranno garantiti i servizi normali durante lo svolgimento delle gare olimpiche, proprio come ha sempre chiesto l’amministrazione provinciale. Quindi, al di là dell’ufficialità che sarà data dalla Regione, diciamo fin da subito che i trasporti saranno garantiti e la scelta delle singole scuole se tenere aperto o meno non dipenderà dalla presenza di autobus e corriere».
«Abbiamo raccolto le indicazioni giunte dal territorio e ascoltato tutti i soggetti interessati, dai presidi alle famiglie – aggiunge la consigliera De Francesch – L’indicazione che abbiamo dato come Provincia è sempre stata quella di garantire che le scuole potessero tenere aperto, o comunque di gestire la didattica senza dover intendere le Olimpiadi come un problema, ma anzi come un’occasione per il territorio».
Padrin ricorda infine che entro metà giugno saranno definiti gli ultimi dettagli: «Abbiamo affrontato un tema complesso con grande sensibilità. Altri territori, come la Lombardia, hanno fatto scelte diverse. Noi vogliamo che le Olimpiadi e le Paralimpiadi siano un’occasione di crescita per tutta la provincia».