Occhialeria a picco: l’export bellunese perde 900 milioni di euro nel 2020

Occhialeria a picco: l’export bellunese perde 900 milioni di euro nel 2020

Il Covid, ancora lui. Stavolta è responsabile di uno dei crolli dell’export bellunese più importanti degli ultimi decenni. Persi quasi 900 milioni di euro. Con dati che collocano la performance dolomitica tra le peggiori dello Stivale. D’altronde, se i confini sono chiusi per le persone e i viaggi bloccati, anche le merci ne risentono. E per una provincia che da sempre vive di manifattura vocata all’export, il 2020 è un vero e proprio annus horribilis.

I DATI

Le esportazioni bellunesi chiudono il 2020 con una variazione annua del -21,8%: la più pesante in Veneto e fra le peggiori in Italia (94esima sulle 108 province analizzate dall’Istat). Lo dicono le ultime rilevazioni della Camera di Commercio Treviso-Belluno. 

In valori assoluti, si passa dai 4 miliardi di euro e oltre del 2019, agli attuali 3,2 miliardi circa, per una flessione prossima a 900 milioni di euro. 

OCCHIALERIA FERMA

Il risultato è condizionato in buona parte dall’occhialeria. Non per niente, il settore muove il 65,4% dell’export provinciale. E nel 2020 ha chiuso l’anno con una flessione delle vendite all’estero del -27,5% rispetto all’anno scorso. In soldoni – è proprio il caso di dirlo – la perdita viaggia sull’ordine dei 787 milioni di euro.

TUTTA COLPA DEL LOCKDOWN

Il resto delle esportazioni bellunesi si muove in linea con il dato regionale, con una variazione annua del -8,0% che va letta dividendo l’anno in due parti: la flessione, infatti, è tutta eredità del primo semestre dell’anno (-16,0%) causa lockdown generalizzato di primavera; mentre nel secondo semestre l’insieme dei settori manifatturieri “altro” dall’occhialeria riescono a mettere a segno una performance sui mercati esteri sugli stessi livelli del secondo semestre del 2019 (+0,4%). 

Anche l’ occhialeria accusa una profonda flessione dell’export soprattutto nel primo semestre del 2020 (-40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Solo fra aprile e giugno il settore conosce un crollo delle vendite all’estero, sempre su base annua, prossimo al mezzo miliardo di euro. Nel secondo semestre non si assiste a un’inversione di tendenza, ma soltanto ad un contenimento dei danni, con una flessione dell’export meno acuta ma ancora ampiamente in territorio negativo (-12,5% rispetto allo stesso periodo del 2019). 

MACCHINARI

Il secondo settore che sostiene l’export bellunese è quello dei macchinari, per vendite pari a 415 milioni di euro, il 13,1% dell’export provinciale. La variazione annua è comunque negativa (-6,7%): ma, a differenza dell’occhialeria, sono ben evidenti i segnali di ripartenza dell’export che si manifestano in particolare nel quarto trimestre (variazione tendenziale del +5,3%). Questo dato compensa la prestazione ancora negativa del terzo trimestre e permette al settore di chiudere il secondo semestre quasi in linea con i risultati conseguiti nello stesso periodo del 2019.

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