Nuovo ponte sul Piave, i soldi (per ora) non ci sono

Nuovo ponte sul Piave, i soldi (per ora) non ci sono

All’inizio la posa della prima pietra era prevista per settembre 2021. Poi ci si è spostati in avanti di un anno. Ora chissà. Non c’è pace, e nemmeno una data, per l’avvio dei lavori per il nuovo ponte sul Piave a Lambioi, quello che dovrebbe sostituire l’ormai più che decennale (e provvisorio) Bailey. Il condizionale è d’obbligo, perché c’è un intoppo mica da poco: i soldi (oltre 7 milioni di euro quelli necessari) che sembravano sicuri, al momento non ci sono più. La notizia trapela direttamente da fonti interne alla Regione Veneto.

Cos’è successo? Una concatenazione di eventi, che è meglio rimettere in fila. Estate 2020: i progettisti spagnoli di Fhecor ingenieros consultores s.a. e Estudio de arquitectura Campo Baeza slp vincono il bando internazionale per la progettazione del ponte. Che viene fatto rientrare tra le opere di resilienza finanziate con i fondi del post – Vaia. Un anno dopo gli ingegneri presentano il progetto preliminare. Non c’è tempo da perdere, perché per rientrare nella terza e ultima annualità del piano di ricostruzione bisogna cantierare il ponte entro la fine del 2021. Ma il progetto, già modificato in corso d’opera, viene bocciato (in parte) a settembre 2021 da Genio Civile e Autorità di Bacino, che esprimono parere contrario per alcune criticità sugli aspetti idraulici.

I tempi, inevitabilmente, si allungano. Ma c’è il piano B. I bandi di gara per le migliaia di interventi post – Vaia (per i quali, ricordiamolo, il Governo, attraverso la Regione Veneto, ha distribuito un miliardo di euro) hanno prodotto una buona quota di risparmi. Soldi che possono essere usati per finanziare le opere inserite nel piano ma, come nel caso del ponte di Lambioi, non iniziate entro la fine dell’anno passato.

Già. Ma la pandemia, la guerra in Ucraina e le difficoltà di approvvigionamento hanno fatto esplodere, come ben noto, i prezzi di materie prime e materiali. Con la conseguenza che il consistente gruzzolo messo da parte basterà, forse, a coprire l’aumento dei costi dei cantieri già attivati. Niente soldi per altre opere. I fondi andranno trovati altrove. Con buona pace delle tempistiche.

Una bella gatta da pelare per il prossimo sindaco di Belluno. Ma il primo cittadino uscente, Jacopo Massaro, è serafico: «Apprendo adesso la cosa, ero in attesa di notizie ufficiali sulla ricognizione da parte della Regione. Ma siccome parliamo di un’opera strategica, per la quale la Regione Veneto ha già stanziato 800mila euro e il Comune altri 200mila, c’è la volontà di tutti di portarla a termine, anche per evitare un danno erariale. Non sono preoccupato: ci sono i fondi del Pnrr per le quali le Regioni hanno la possibilità di contrattare con il Governo alcuni interventi e abbiamo due ministri bellunesi. Da qualche parte i soldi arriveranno». Per i tempi, prego ripassare.

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