Non solo l’Antelao, con l’imponente colata che ha sommerso Cancia. Tra le Dolomiti sotto osservazione c’è anche la Croda Marcora. Dal monte che sovrasta San Vito di Cadore ieri (18 giugno) è avvenuto un nuovo distacco di materiale, dopo quello dello scorso 14 giugno. Il crollo è avvenuto intorno alle 11, generando una nube di polvere visibile dalla valle. Tuttavia, il materiale si è fermato alla base della parete, evitando conseguenze sulla viabilità. «Si tratta di un fenomeno atteso – assicura il sindaco di San Vito, Franco De Bon – come ci aveva confermato lo stesso geologo Niccolò Doglioni della Provincia, dopo il sorvolo in elicottero del 15 giugno: in quota rimane infatti materiale sciolto, senza comunque massi di grandi dimensioni».
De Bon spiega anche come il nuovo distacco non rappresenti un pericolo immediato: «Non ci sono manufatti sotto quel costone roccioso, e la Statale 51 di Alemagna è distante oltre un chilometro. Inoltre il materiale si è fermato alla base della parete, su un terreno che è abbastanza poco pendente da impedire di raggiungere la strada. Anche se non è escluso che possa essere trascinato più in basso in caso di precipitazioni».
Il geologo incaricato dalla Provincia ha spiegato che il fenomeno è legato all’escursione termica, con ampi sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte. Non si esclude che possano verificarsi nuovi crolli nei prossimi giorni, come ha avvisato anche il governatore del Veneto Luca Zaia in un post sul suo profilo social ufficiale. «In ogni caso – conclude De Bon –
il Centro operativo comunale (Coc) rimane attivo e la situazione è costantemente monitorata dalla Protezione civile per valutare eventuali evoluzioni».