Se tutto andrà come previsto, entro fine anno potrebbe vedere la luce il nuovo Ccs, il centro di coordinamento soccorsi provinciale. La “sala operativa madre”, per dirla con le parole del prefetto Mariano Savastano, che ieri (con il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Del Gallo) a margine dell’incontro per la mappatura dei dissesti, ha presentato ai sindaci bellunesi lo stato di avanzamento dei lavori.

Il nuovo ccs (progettato per essere pienamente operativo anche in caso di terremoto) sorgerà nell’area del comando provinciale dei vigili del fuoco, al posto di un edificio facente parte dell’ex caserma Toigo, abbattuto lo scorso novembre dai vigili del fuoco. Alla sua realizzazione contribuiscono vari soggetti: dalla Provincia, che ha messo a bilancio 400mila euro, alle associazioni di categoria e i sindacati, che hanno raccolto 392mila euro. Ci sono poi 200mila euro del ministero dell’interno. E un finanziamento di 130 mila euro della Fondazione Cariverona, per l’acquisto degli strumenti tecnologici, in parte già utilizzati nella sede attuale di via Vittorio Veneto.

«Il 12 e il 28 dicembre – spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Del Gallo – sono state aggiudicate le due gare di appalto. Quella, da 800mila euro, per la realizzazione dell’edificio; e quella, da 200mila, per gli impianti tecnologici». Entrambe le gare hanno visto una buona partecipazione: «Segno del buon lavoro di progettazione – continua il comandante dei vigili del fuoco -. E posso dire, con una certa soddisfazione, che ad aggiudicarsi gli appalti sono state imprese locali di provata competenza».

Ora non resta che espletare i controlli di rito, poi il cantiere potrà partire: «Contiamo di posare la prima pietra a febbraio – conclude Del Gallo – e ci vorrà circa un anno di lavoro».

(In foto un rendering del nuovo ccs)