La quarta edizione del Trofeo Master “Città di Belluno”? Un successo sotto ogni punti di vista.
Organizzativo, se è vero che nella due giorni di nuoto, promossa a Lambioi dalla Sportivamente Belluno, tutto si è svolto senza intoppi e nel pieno rispetto delle regole anti-Covid.
Competitivo, visto che i padroni di casa della Sportivamente Belluno si sono piazzati al secondo posto assoluto, in una classifica generale che ha incoronato il Centro nuoto Le Bandie.
E inclusivo. Sì, perché la manifestazione era riconosciuta dalla Fin (Federazione italiana nuoto), ma tra i protagonisti c’erano pure quattro atleti Finp: ovvero, legati al nuoto paralimpico. Due dei quali erano bellunesi. O meglio “delle quali”. Perché si tratta di due ragazze: Eleonora Dal Paos e Daniela Belletti. La prima ha chiuso i 50 stile in 1’20”23 e i 50 dorso in 1’11”41; la seconda, sulle stesse distanze, ha completato la prova a stile in 2’00”00 e quella a dorso in 1’55”80. Ma i rilevamenti cronometrici contano il giusto, anche se la rassegna bellunese ha fatto da teatro a un record assoluto nei 200 stile: di Marta Pozzi (Terraglio).
Gli atleti con disabilità hanno dato un segnale dirompente, dimostrando che il concetto di inclusione non è astratto, ma può essere riempito di contenuti e concretezza: «Sono contenta del fatto che Eleonora e Daniela abbiano partecipato a una gara Fin – argomenta il tecnico della squadra paralimpica di nuoto, Silvia Casagrande -. È stato emozionante per chiunque: gli spalti sono impazziti quando le nostre ragazze erano in acqua. Da brividi pure gli applausi. Sì, sono felice e anche un po’ orgogliosa: nonostante le difficoltà di lavoro, orari e di carattere logistico, queste atlete sono encomiabili per l’impegno. Le ringrazio per la fiducia che ripongono in me».
Avanti tutta, quindi. Nel segno del nuoto. E dell’inclusione.