“Nuotiamo insieme”, 13 atleti bellunesi gareggiano nelle acque libere dell’inclusione

“Nuotiamo insieme”, 13 atleti bellunesi gareggiano nelle acque libere dell’inclusione

“Nuotiamo insieme”: due parole che non racchiudono solo la denominazione dell’evento in acque libere, andato in scena a Caorle, pochi giorni fa. Ma ne rispecchiano l’essenza, il cuore pulsante. Perché la manifestazione, che ha tagliato il traguardo delle 22 edizioni ed era abbinata al “Trofeo Alba Chiara”, ha abbattuto ogni ostacolo e preconcetto.

Sì, perché insieme hanno nuotato atleti Master, sotto l’egida della Fin, e atleti della Finp (Federazione italiana nuoto paralimpico), della Fisdir (legata agli sport paralimpici degli intellettivo- relazionali), oltre agli Special Olympics (sport per le persone con disabilità intellettiva).

Tutti uniti dalla passione per le bracciate. E dal desiderio di mettersi in gioco. Tutti i trecento iscritti, nessuno escluso. Compresi i tredici portacolori della Sportivamente Belluno: undici Master e due legati alla Finp. Ovvero, Nicolò Guido Pierni ed Enrico Giacomin.

Anche i nuotatori dolomitici si sono cimentati nelle gare (di 5 e 3 chilometri), caratterizzate da un alto livello agonistico e da condizioni del mare tutt’altro che agevoli. Di rilievo, in particolare, i tempi di Matteo Sogne sui 3mila metri (44’37”90) e sui 5mila (1h14’27”), nobilitati da un sedicesimo posto assoluto da applausi. E al via si sono presentate pure due staffette.

«Fa piacere – commentano i vertici della Sportivamente Belluno – che sempre più atleti si avvicinino a una disciplina come il nuoto in acque libere. Da questo punto di vista, il gruppo è in continua crescita e anche l’entusiasmo e l’impegno aumentano in maniera progressiva. Le acque libere, per chi vive in montagna, non sono di certo all’ordine del giorno. Ma il fatto di essersi presentati a Caorle con tredici atleti rappresenta un risultato davvero considerevole».

Nessun dubbio, il mondo dell’Open Water prende campo pure all’ombra delle Dolomiti: «In piscina, inoltre, gli allenamenti sono mirati a condividere esperienze di questo tipo e momenti da vivere insieme: nel segno dell’inclusione. E dell’acqua, che grazie alla sua magia riesce ogni volta a sbriciolare qualsiasi barriera».

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