Nove attori sul palco, “Arlecchino muto per spavento” al Comunale

Nove attori sul palco, “Arlecchino muto per spavento” al Comunale

Sabato prossimo (25 febbraio) la 46ma Stagione di prosa del Circolo Cultura e Stampa porta sul palco del Comunale “Arlecchino muto per spavento”, di Stivalaccio Teatro. Saranno nove gli attori in scena per interpretare uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, qui riproposto per la prima volta in epoca moderna.

Un teatro popolare, ma ricco di spunti, in cui la tradizione della Commedia dell’Arte viene smontata e rimontata con gli strumenti di interpretazione e di lettura del XXI secolo, uno spettacolo in cui gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano, celati dalle smorfie inamovibili delle maschere e dall’abilità degli interpreti. Una trama in cui gli intrecci si ingarbugliano sugli equivoci, ma lentamente si dipanano tra le gesta dei personaggi. E se queste esili vicende, ambientate in un mondo surreale e fantastico, echi dello splendore teatrale italiano di tempi lontani riescono ancora a strappare un sorriso, forse in quel preciso istante potrà rinascere la poesia del teatro, per troppo tempo silenziata e muta.

LA TRAMA

1716. Dopo circa quindici anni di esilio forzato i Comici Italiani tornano finalmente a essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto.

Luigi Riccoboni in arte Lelio, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Visentini (omen nomen), pronto a sostituire lo scomparso e amato Evaristo Gherardi. Ma il Visentini non parlava la lingua francese, deficit imperdonabile per il pubblico della capitale.

Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto… per spavento.

LA COMPAGNIA

Scegliere Arlecchino oggi significa, per la compagnia vicentina Stivalaccio Teatro, che ha fatto del teatro popolare la propria bandiera, ritrovare il pubblico dopo un periodo di forzato distacco, di terribile crisi umana e sociale. Un po’ ripercorrendo le orme di quel tanto amato spettacolo in maschera con il quale il maestro Strehler decise di inaugurare il proprio teatro, in quell’Italia da ricostruire del 1947. Uno spettacolo dove gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano tra le smorfie inamovibili delle maschere. Dove gli intrecci si ingarbugliano sull’equivoco e lentamente si dipanano tra le dita dei personaggi. Ma se queste esili trame, se questo mondo surreale e fantastico, eco lontano di uno splendore teatrale italiano, eclettico equilibrismo sul filo della storia e della tradizione, se queste eteree figure permetteranno di abbandonarsi a una gioia senza peso e senza tempo, forse in quel preciso istante si potrà ritrovare un briciolo di poesia.

Su il sipario alle 20.45. Biglietti: platea/galleria centrale 35 euro • galleria laterale 28 euro • loggione centrale 18 euro • loggione laterale 12 euro (Circolo Cultura e Stampa Bellunese – Piazza Mazzini, 18 – 32100 Belluno • Tel.0437 948911 • info@ccsb.it • www.circoloculturaestampabellunese.it).

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