Chiuse piscine, palestre e palazzetti. L’ultimo dpcm firmato da Giuseppe Conte decreta lo stop per tutto lo sport di base. Ma gli sportivi bellunesi non si arrendono. Una proposta lanciata e rilanciata sui social; un luogo, un orario, e il gioco è fatto. La convocazione spontanea ha avuto un insperato successo. Ieri, alle 17, attorno alla fontana di Piazza dei Martiri, un centinaio di piccoli atleti, allenatori, proprietari di palestre, direttori di squadre giovanili si sono radunati, spontaneamente.
Tutti insieme (a debita distanza e adeguatamente mascherati) per cercare di convincere il governo a tornare sui suoi passi. Nel silenzio il grido di dolore si sentiva forte e chiaro: «Non fermate lo sport».
Rappresentato un po’ tutto il mondo dello sport bellunese: si sono visti rugbisti, pugili, insegnanti di arti marziali, ma anche piccoli frequentatori della piscina, pallanuotisti, squadre di pallavolo. «Ci sentiamo presi in giro – il coro unanime -. Prima ci impongono una serie di protocolli rigidissimi e poi nessuno controlla che vangano applicati, salvo poi chiudere tutto da un giorno all’altro. Qui si mette in gioco la sopravvivenza economica di interi settori».
