La variante indiana è entrata in Veneto, ma non ancora nel Bellunese. Almeno, non per quanto risulta al dipartimento di Prevenzione dell’Ulss1. Lo ha spiegato ieri il direttore, Sandro Cinquetti, svelando anche quali sono i protocolli per la ricerca delle varianti.
«Ci sono due percorsi. Quello istituzionale è dettato dall’Istituto superiore di sanità, che ogni 3-4 settimana indica un giorno nel quale tutti i tamponi positivi vanno inviati al sequenziamento. Poi c’è il percorso che passa dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie. Lì inviamo a sequenziare i tamponi positivi post – vaccinazione o altri casi che riteniamo sospetti. Questo naturalmente sovrastima un po’ la presenza delle varianti, perché inviamo i tamponi che già noi “fiutiamo” possano essere particolari. Finora è stata accertata la presenza della variante inglese, ormai assolutamente preponderante».