Tutto è iniziato come una normale compravendita immobiliare. Una coppia si è presentata presso un’agenzia di Belluno per acquistare un appartamento ancora in costruzione, firmando un contratto preliminare e versando una caparra. Ma quello che sembrava un comune affare ha presto preso una piega inaspettata. Il giorno seguente, accompagnati da parenti, i due hanno avanzato richieste assurde e intimidatorie, minacciando di stabilirsi nel cantiere con roulotte e altre persone.
Le pressioni sono aumentate, fino a quando le insistenti richieste di denaro come “compenso per il disturbo” hanno spinto l’agenzia a denunciare il caso alla Questura. Grazie all’intervento della Squadra Mobile, gli estorsori sono stati arrestati in flagranza di reato.

Dopo la denuncia, gli agenti della Squadra Mobile hanno avviato le indagini, scoprendo che i soggetti coinvolti erano già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Ricostruendo i fatti, è emerso che la coppia aveva messo in atto un raggiro ben orchestrato, ingannando l’agenzia sulla propria identità e creando una situazione di pressione psicologica per ottenere denaro. L’11 giugno, il piano criminoso è giunto al termine. Dopo la consegna del denaro richiesto, gli agenti sono intervenuti rapidamente e hanno arrestato i due uomini in flagranza di reato, bloccando così l’estorsione.

I due uomini sono stati condotti al carcere di Baldenich e, dopo l’udienza di convalida, il giudice ha disposto il divieto di dimora nella provincia di Belluno. La compagna, coinvolta nella truffa, è stata denunciata per concorso in reato.
Inoltre, il Questore di Belluno ha emesso un foglio di via obbligatorio della durata di quattro anni per tutti e tre i soggetti coinvolti, impedendo loro di tornare in provincia