Mancano autisti, è emergenza nel trasporto pubblico

Mancano autisti, è emergenza nel trasporto pubblico

Settembre dietro l’angolo e la scuola rischia di partire azzoppata. Al momento infatti, oltre agli insegnanti mancano anche gli autisti. E il servizio di trasporto pubblico – che durante l’anno scolastico muove in provincia migliaia di ragazzi – è sotto scacco di un’emergenza, quella della carenza di manodopera. Di fatto, non mancano solo operai, elettricisti, medici e falegnami. Mancano anche gli autisti degli autobus.

«La carenza di manodopera e quindi la scarsità di addetti e la quasi totale impossibilità di far fronte al ricambio generazionale è un problema registrato in maniera trasversale da molti settori. Il trasporto pubblico lo avverte in modo particolare, non solo a Belluno, ma in tutta Italia» rilevano i vertici di Dolomitibus. «Dopo il Covid le criticità si sono acuite in tal senso, mentre sono diminuiti i passeggeri. Stiamo pagando gli effetti lunghi della pandemia e servirebbero maggiori risorse finanziarie».

Il circolo è quanto mai vizioso. Mancano gli autisti, ma il Covid ha aggiunto il carico da novanta, con contrazione dei passeggeri e quindi delle risorse in entrata. Che significa meno spazio di manovra. Dolomitibus in particolare ha registrato un calo della forza lavoro negli ultimi anni. Una situazione che ha richiesto sforzi notevoli per salvaguardare il servizio, prediligendo le corse rivolte agli studenti e ai lavoratori. È per questo, ad esempio, che sono state ridotte le corse festive.

La questione viene affrontata in questi giorni in maniera unitaria da Dolomitibus e Provincia, perché dopo aver confermato la misura “Investi scuola”, sarebbe assurdo veder ridursi le corse per gli studenti.

«Le criticità che ci hanno rappresentato da Dolomitibus sono preoccupanti, per quanto condivise da tutto il settore del trasporto pubblico, anche fuori da Belluno» il commento del presidente della Provincia Roberto Padrin e del consigliere delegato alla viabilità e ai trasporti Dario Scopel. «Proprio per questo la priorità è salvaguardare il servizio, in modo che a settembre, con l’avvio dell’anno scolastico, le famiglie possano non solo fare l’abbonamento con “Investi scuola”, ma anche avere a disposizione bus e pullman per coprire i tragitti quotidiani casa-scuola in maniera sempre efficiente, oltre ovviamente agli altri servizi urbani ed extraurbani».

ACADEMY DOLOMITIBUS

Al di là dell’immediatezza, Dolomitibus e Provincia continuano a promuovere il progetto dell’Academy, vale a dire il percorso formativo ideato dall’azienda di trasporto per intercettare giovani del territorio da avviare alla professione di autista. Il percorso prevede che la formazione e il conseguimento della patente specifica (che richiede circa 6 mesi) sia a carico di Dolomitibus. E che i giovani vengano assunti già durante la formazione, con mansioni diverse all’interno dell’azienda. 

«Finora l’Academy non ha portato i frutti sperati, ma è doveroso insistere» concludono da Dolomitibus. «Si tratta di un percorso che apre sbocchi professionali certi e un posto di lavoro sicuro».

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