Mamma, istruttrice e creativa: addio a Tania Pampanin

Mamma, istruttrice e creativa: addio a Tania Pampanin

 

Si è spento il sorriso di Tania Pampanin. In maniera improvvisa, crudele. Inaccettabile.

Abitava a Mas di Sedico. E mancherà a tutti: alla sua famiglia, arricchita dai figli Valentina e Simone. Alla comunità di cui faceva parte. Alla piscina di Belluno, dove era una apprezzata e stimata istruttrice. E dove la ricordano con profonda commozione. 

Solare, estrosa, buona come un pezzo di torta appena sfornata. Tania, con la sua creatività, riusciva a conquistare chiunque: coloro che, grazie a lei, hanno imparato lo stile, la rana, la farfalla e il delfino. Ma anche chi entrava in contatto con le sue composizioni artistiche.

Già, perché era una sorta di re Mida al femminile: solo che, a differenza del re mitologico, ciò che toccava non si trasformava in oro. Diventava arte. Quell’arte che, unita alla sua radiosità, rappresenta l’eredità più bella che potesse lasciare. 

Nei giorni scorsi, aveva inviato agli amici della piscina una foto con i classici slogan: “io resto a casa”. E “andrà tutto bene”. Rileggere adesso quelle parole, accanto al suo sorriso, provoca una fitta all’anima. E fa capire quanto il destino abbia disegni davvero difficili da comprendere. 

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