Belle da vedere. Pericolosissime per la montagna. Specialmente nei momenti di siccità. Sono le lanterne cinesi, che ormai hanno preso piede anche in Italia. Sono fatte di carta di riso e si librano in cielo come piccole mongolfiere alimentate da un lumino, portate dal vento.

La notte di Capodanno diverse lanterne cinesi sono state lanciate per celebrare il nuovo anno. E l’indomani mattina ne sono state ritrovate alcune vicino alle case a Selva di Cadore. Spente, per fortuna. E senza arrecare danni. Ma se fossero cadute nei pressi di fienili o tabià, avrebbero potuto provare incendi difficili da domare.

Ecco perché la richiesta della montagna bellunese è di vietarle. E di sensibilizzare chi ne fa uso ad aver rispetto delle aree boschive e dei paesi montani. Una richiesta che parte anche dal capogruppo di minoranza del Comune di Selva di Cadore, gestore dell’hotel ski Lorenzini.

«Sono delle attrazioni pericolose già vietate, perché una volta in aria non governabili e nel ricadere rischiano di finire in luoghi impervi dove è difficile recuperarle – fa notare Adriano Peretti -. Senza contare che in alcuni casi hanno già provocato in giro per l’Italia dei principio di incendio, e qui in paese tra fienili e prati secchi non possiamo permetterci queste leggerezze».

Peretti, da consigliere comunale, prosegue nel suo ragionamento: «Naturalmente non possiamo pensare che il nostro agente di polizia locale possa controllare nelle serate di festa il nostro vasto territorio comunale, ma è opportuno che in avvio della stagione invernale venga prodotta un’ordinanza ad hoc e tramite un‘azione coordinata con la Pro loco Val Fiorentina si coinvolgano le strutture ricettive affinché sensibilizzino i propri ospiti al loro arrivo in prossimità del Natale e del Capodanno. Ne va dell’incolumità delle nostre genti e del nostro impareggiabile patrimonio ambientale».

Il tema non vale solo per Selva, ma per l’intera montagna bellunese.