Lotta allo spopolamento e sostenibilità: il primo consiglio provinciale mette tutti d’accordo

Lotta allo spopolamento e sostenibilità: il primo consiglio provinciale mette tutti d’accordo

La parola d’ordine è sostenibilità. E tiene a battesimo il nuovo consiglio provinciale, andato in scena oggi pomeriggio.

Consiglieri seduti “sparsi”, senza maggioranza e opposizione, anche se non ci sono ancora deleghe definite. Grande unità d’intenti, dopo le scaramucce elettorali. E tutti alfieri del lavoro di squadra, a fianco del presidente Padrin e a favore del territorio. Del resto, la crisi demografica, lo spopolamento delle terre alte e gli altri problemi annosi (uffici di Palazzo Piloni sguarniti di personale, difficoltà di vedere un futuro a largo raggio per l’ente Provincia…) obbligano tutti a mettere da parte la casacca di partito per rimboccarsi le maniche e remare nella stessa direzione. Tanto che anche il tema infrastrutturale, dopo la contrapposizione di qualche settimana fa tra la lista di Centrosinistra pro treno e quella di Centrodestra pro strada, mette tutti d’accordo. Nel segno della sostenibilità. 

«Il programma del presidente Padrin (presentato nel 2017 e riaggiornato oggi, per il nuovo consiglio, ndr) è largamente condivisibile, improntato alla sostenibilità ambientale – ha detto Paolo Perenzin -. Si parla di treno e non di sbocchi a nord. E questo è bene, perché con Vaia abbiamo visto che l’emergenza ambientale ha toccato anche i nostri territori. Ecco perché noi, come lista di Centrosinistra, abbiamo presentato un programma aggiuntivo. L’obiettivo deve essere quello aumentare l’impronta ecologica del territorio, per far diventare il Bellunese uno dei primi in Europa per sostenibilità».

«Serve una pianificazione territoriale precisa, altrimenti non si contrasta lo spopolamento – ha aggiunto Massimo Bortoluzzi -. Attualizzare il Ptcp (Pianto territoriale di coordinamento provinciale, ndr) è una delle prime mosse, per poter programmare gli interventi infrastrutturali che servono al territorio, in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e anche ambientale».

La sostenibilità sociale di qualsiasi mossa passa inevitabilmente attraverso il contrasto allo spopolamento. La strategia può contare su due strumenti: i Fondi Comuni di confine, per cui la nuova programmazione terrà conto anche di progetti per servizi e non solo per opere; e il documento presentato al ministro Boccia a dicembre, che verrà aggiornato con gli stati generali di aprile. 

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