Piccolo è bello. Ma non a Natale, soprattutto con l’ordinanza della Regione Veneto. La decisione di Zaia infatti chiude i confini comunali da oggi (sabato 19 dicembre). E per chi abita in un micro Comune rischia di essere una vita difficile fino al 6 gennaio. Anche solo per fare la spesa o un prelievo al bancomat.
Sono tante le comunità piccole e piccolissime in Veneto. Una quarantina di Comuni con meno di mille abitanti e almeno una decina sprovvisti di servizi essenziali. La maggior parte di questi si trova nel Bellunese.
Un esempio? Zoppè di Cadore, 197 abitanti. Il negozio di alimentari c’è. Per il resto poco altro e bisognerebbe ricorrere a Zoldo, ma solo se si rientra a casa entro le 14. Stesso discorso per Ospitale, 268 abitanti. E per Colle Santa Lucia (349) e Perarolo (356). Ma la lista è lunga: nel Bellunese ci sono 17 micro Comuni, Soverzene (365), Cibiana di Cadore (378), San Nicolò di Comelico (387), Danta di Cadore (442), Vallada Agordina (485), Selva di Cadore (493), Lorenzago di Cadore (556), Gosaldo (562), San Tomaso Agordino (612), Rivamonte Agordino (615), Borca di Cadore (820), Voltago Agordino (834), e Vodo di Cadore (841).
L’isolamento si allarga se si includono i Comuni con meno di 2.000 abitanti, che sono considerabili centri già consistenti rispetto agli altri, in cui tra l’altro è più facile trovare i servizi essenziali. Insomma, per chi abita a Zoppè, a Ospitale, a Perarolo e via dicendo rischia di essere un Natale difficile. Anche solo per la quotidianità.