Locazioni turistiche “fantasma”: già tre i casi accertati

Locazioni turistiche “fantasma”: già tre i casi accertati

Locazioni turistiche “fantasma”, ad Alleghe scattano i controlli. Il sindaco del Comune agordino, consigliere provinciale con delega al turismo, ha disposto una serie di accertamenti negli ultimi giorni. E la Polizia locale ha già registrato tre casi di case private affittate ai turisti in maniera non regolare. Si tratta di appartamenti che in alcuni casi non sono stati registrati come locazione turistica, in altri casi invece presentano irregolarità (mancata applicazione della targhetta esterna, mancato versamento dell’imposta di soggiorno). Di conseguenza, capita che i proprietari mettono sul mercato le loro proprietà come casa vacanza senza aver presentato l’apposita iscrizione all’anagrafe regionale delle strutture ricettive, senza versare l’imposta di soggiorno e senza la segnalazione telematica alla Questura (prevista dal Decreto Sicurezza, art. 19 bis DL 113/2018).

«La Polizia locale di Alleghe sta procedendo con gli accertamenti e negli ultimi giorni sono state trovate tre locazioni irregolari, che saranno sottoposte a ulteriori approfondimenti» spiega Danilo De Toni, sindaco e consigliere provinciale. «I controlli continueranno anche nei prossimi giorni, ma fin da subito va evidenziato che chi si comporta in maniera scorretta rischia sia dal punto di vista amministrativo, con multe salate, sia dal punto di vista penale».

In provincia di Belluno – ultimo rilevamento statistico della Regione Veneto datato 2018 – risultano 408 alberghi e poco più di 10.800 esercizi extralberghieri, all’interno dei quali ricadono anche le locazioni turistiche. «Chi si mette sul mercato in maniera irregolare fa danno a tutti: al Comune visto che non versa l’imposta di soggiorno; al sistema turistico, in quanto si pone in maniera scorretta rispetto alla filiera della ricettività; e di conseguenza anche a chi, al contrario, rispetta le regole e paga regolarmente le tasse sulla locazione turistica. L’auspicio è che questo genere di controlli vengano estesi a tutto il territorio provinciale. Il turismo è una delle grandi possibilità di sviluppo per la provincia di Belluno e se l’offerta ricettiva alberghiera è ridotta, rispetto ai vicini di Trento e Bolzano, è normale fare leva anche sull’extralberghiero. Però in maniera corretta e rispettosa delle regole, per portare benefici diffusi all’economia del territorio».

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