Lei è affaticata, i compagni non la aspettano: introvabile per ore un’escursionista

Lei è affaticata, i compagni non la aspettano: introvabile per ore un’escursionista

 

Paura per una ragazza di origine ungherese, nella serata di sabato. 

Sei escursionisti, arrivati al Rifugio Coldai, hanno fatto scattare l’allarme per una loro connazionale, vista l’ultima volta a tremila metri, in cima al Civetta. Il gruppo aveva completato la Ferrata degli Alleghesi ma, all’altezza di Punta Tissi, la quarantunenne si era fermata affaticata per riposarsi. Solo che i compagni, anziché aspettarla, hanno proseguito lungo il percorso e sono ripartiti per il Coldai, dove lei non è più arrivata.

L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha quindi sorvolato il sentiero Tivan, mentre le squadre del Soccorso alpino della Val di Zoldo si distribuivano lungo i possibili itinerari intrapresi dall’ungherese. Ma era introvabile.

A quel punto, i soccorritori si sono divisi sulle due valli che scendono verso Zoldo. Fino a quando è arrivata la notizia tanto attesa: la donna era stata accompagnata al Rifugio Coldai da un escursionista, che l’aveva trovata sul suo cammino. L’emergenza è quindi rientrata. 

Ieri, invece, è stata la pioggia ad allarmare gli escursionisti della domenica. E per fortuna che il Soccorso alpino raccomanda sempre di controllare le previsioni meteo. 

Alle 17.50 circa la Centrale del 118 è stata allertata da due escursionisti che avevano perso il sentiero rientrando verso i Piani di Pezzè, ad Alleghe. La coppia ravennate (55 anni lui, 52 anni lei) era partita dai Piani di Pezzè, era arrivata al Col dei Baldi e poi al Belvedere, ma al momento di scendere lungo il sentiero numero 566 verso Fernazza si era persa. Una squadra del Soccorso alpino di Alleghe è andata incontro ai due che nel frattempo avevano ritrovato il sentiero e li ha riaccompagnati alla macchina. 

Altro intervento alle 18.10, quando il 118 è stato contattato dal gestore di un albergo di Auronzo, avvertito da una comitiva di dieci persone che erano rimaste bloccate dalla pioggia al Casone di Valsalega. Messi in contatto con il Soccorso alpino di Auronzo, gli escursionisti hanno fatto sapere che tre sarebbero scesi autonomamente e sette avrebbero pernottato nella casera, vedendo eventualmente l’indomani il da farsi. 

Attorno alle 18.50 il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è stato infine attivato per un gruppo di persone ferme per la pioggia al Rifugio Venezia, che dovevano rientrare al Rifugio Talamini dove avevano la macchina. Una squadra si è messa a disposizione per andarli a prendere. Appena la pioggia si è fermata, i sei hanno avvertito che si sarebbero mossi senza bisogno di aiuto.

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