Dialogo, non repressione. Consapevolezza e conoscenza. E uno stile pratico e improntato all’interazione. Sono le parole d’ordine degli incontri nelle scuole a tema legalità, organizzati dal Comune di Belluno con la collaborazione delle forze dell’ordine e andati in scena in queste settimane. Circa 200 gli studenti incontrati, dai 14 ai 19 anni, di Itis Segato, Catullo, Liceo Da Vinci e Renier. Con loro si è parlato di tante cose: bullismo e cyberbullismo, droghe, utilizzo consapevole dei social network.
Attenti e curiosi, i ragazzi. Un’esperienza da rifare, secondo l’assessore alla sicurezza di Belluno, Raffaele Addamiano:
Incontri formulati non in ottica repressiva ma informativa. Un modo per accrescere la consapevolezza dei giovani verso comportamenti a volte ingenui ma che rischiano di avere conseguenze pesanti. E la risposta è stata più che sodisfacente, come spiega il comandante provinciale dei carabinieri, Enrico Pigozzo:
Molte le domande e i casi, anche personali, portati alla conoscenza di poliziotti, carabinieri e finanziari. Su tutti, uno spazio particolare lo hanno avuto i social network: «Non c’è ancora una piena consapevolezza della profondità che possono avere questi strumenti – spiega Pigozzo – e nemmeno una piena coscienza dei pericoli che si celano spesso quello che può apparire un semplice profilo social».