«Le Università estendano il periodo di didattica a distanza»

«Le Università estendano il periodo di didattica a distanza»

«Impegnare la giunta regionale affinché le università possano estendere il periodo di didattica a distanza, perché lo studio è un diritto e l’abbandono scolastico è un rischio che il Veneto, in particolare le sue aree più marginali, non possono correre». È l’obiettivo della mozione depositata dalla consigliera regionale della Lega Silvia Cestaro a favore degli studenti e delle loro famiglie. «La crisi e i costi crescenti della vita stanno entrando nelle case degli italiani e dei veneti – spiega la consigliera -, molti saranno costretti a tagliare delle spese e quella universitaria, per uno studente che vive lontano dagli atenei ed è dunque costretto a risiedere lontano da casa, si sa, è molto alta. Non vorrei che questo momento di grave difficoltà ricadesse sui ragazzi e sul loro diritto allo studio». 

L’80 per cento degli studenti italiani, ovvero 8 su 10, avrebbe dichiarato di preferire modalità di studio più smart: «Contestualmente – si legge nella mozione -, si rischia uno spostamento dei ragazzi verso le università solo online con la conseguenza di favorire queste ultime anche dopo la ripresa economica, infatti è da tenere in considerazione anche il fatto che il 77,2% delle nuove matricole che si è iscritto all’università dopo l’inizio della pandemia dice di aver preferito l’università telematica che consente di seguire i corsi sia da remoto sia in presenza. Il 13,8% invece afferma di aver scelto l’università online prevalentemente per ragioni di salute e sicurezza, l’8,9% ha evidenziato una mancanza di efficienza degli atenei tradizionali». 

A tutto ciò si aggiungono gli aumenti di benzina, diesel e metano: «Questi costi sono un peso su famiglie e studenti-lavoratori e rischiano di causare l’esodo dagli atenei – prosegue Cestaro -. L’Italia non si può permettere abbandoni scolastici, siamo già al penultimo posto come numero di laureati, e le famiglie non possono trovarsi costrette a dire ai figli di rinunciare allo studio universitario. Da qui nasce la mozione con la quale si impegna la giunta a farsi portavoce al Governo di queste riflessioni: le Università estendano il periodo di dad per chi ne fa richiesta, almeno fino al termine di questa grave crisi. Questo permetterebbe alle famiglie che non possono accedere agli alloggi Esu di poter continuare il loro percorso di studi con frequenza a distanza, assicurando la presenza per esami e laboratori. Sarebbe un aiuto a evitare l’abbandono del percorso scolastico universitario e una soluzione per tutti quegli studenti che arrivano dalle aree più disagiate della nostra regione, penso alle terre alte bellunesi per esempio. La nostra montagna veneta è quella che paga il sacrificio più grande per la mancanza di università accessibili con lo spostamento giornaliero, a loro va il mio primo pensiero». 

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