Ha deciso di metterci la faccia. E di chiedere pubblicamente scusa: ieri, infatti, un ragazzo di Ponte nelle Alpi ha etichettato un poliziotto con il termine “troglodita”, filmato l’accaduto e pubblicato online il video.
Ora lo stesso giovane esce allo scoperto. E si dice pentito: «Voglio scusarmi per il mio comportamento – afferma Mattia Murer, volto noto nel panorama della pallavolo provinciale – ho sbagliato a pormi in quel modo e a realizzare il filmato. Se potessi tornare indietro, non lo rifarei. Purtroppo, dopo un mese e mezzo di reclusione forzata, ho accumulato parecchio stress. E reagito in maniera impulsiva. Ma, ripeto, è stato un mio errore».
Murer, in mattinata, si è presentato anche in Questura: «L’episodio è isolato – prosegue – sono una persona che ha sempre rispettato le regole. Sempre. Il problema è che non mi sono ricordato di indossare la mascherina: questa abitudine non è ancora automatica. Senza considerare che ero sotto casa. In ogni caso, le Forze dell’Ordine hanno solo svolto il proprio lavoro. Lo sbaglio è esclusivamente mio».
Il pallavolista svela pure il motivo per il quale ha deciso di rivelare la sua identità: «Perché quanto gira sui social network viene interpretato in maniera distorta. E rischio di passare per un delinquente. Ma non è così. Non sono un criminale e non rappresento un pericolo per nessuno. Anche se, attraverso quel video, mi sono fatto portatore di un messaggio di odio, contribuendo a dividere ancor di più le persone. Questo, però, è il momento di rimanere uniti: alcuni ritengono le attuali misure troppo restrittive, altri le considerano giuste. E di conseguenza, secondo l’opinione pubblica, le Forze dell’Ordine non fanno mai nulla di giusto o di sbagliato. La loro difficoltà ad agire va compresa. Per questo chiedo scusa a tutti».