Le nuove Vie della Seta indagate da un giovane studente alpagoto

Le nuove Vie della Seta indagate da un giovane studente alpagoto

“Criticità lungo le nuove Vie della Seta: uno sguardo d’insieme alle relazioni Sino-Europee”: è il titolo della tesi con la quale Alberto De Col (classe 1996) giovane studente residente in comune di Alpago ha conseguito la laurea all’Università di Udine

L’argomento di grande attualità: «La novità su cui si è concentrato il mio studio di Alberto – spiega Alberto – è l‘aspetto fiscale. Oggi lo scambio commerciale tra Cina e Paesi coinvolti richiede un adattamento di regole contrattuali tutt’altro che semplice da stabilire. Dallo scambio di merci e di culture ‘carovaniero’ di qualche millennio fa, passare all’attuale sistema con ordinamenti finanziari e tassazioni diverse tra Stato e Stato in un’area geografica definita, ma infinitamente maggiore rispetto al passato, è davvero un’impresa». 

Il percorso ambìto da ciclisti e podisti affascinati dall’avventura, le nuove ‘vie della seta’ proposte da Pechino dove sono dirette? 

La tesi analizza il progetto cinese da un punto di vista legale e geopolitico: «E le vicende relative alle iniziative economiche cinesi lungo queste ‘nuove vie della seta’ definite ‘one belt one road’ descrivendo in una seconda parte anche la risposta a un progetto di tale entità da parte dell’Unione Europea. Il primo scoglio messo in evidenza dalle autorità statali cinesi, riguarda proprio le problematiche in tema fiscale perché la difficoltà di garantire un sostrato di norme tributarie capaci di accogliere costumi ed esigenze di Paesi così differenti tra loro è enorme. Le difficoltà che tutto il mondo sta cercando di affrontare in tema di tassazione ovviamente si riflettono anche sulla situazione di Pechino, che, ricordiamo, si è solo da poco aperta al resto del mondo dal punto di vista sociale ed economico». 

Non è certo un gioco da ragazzi organizzare questa rete: «Gli sforzi fatti sono già stati molti e altrettanti sono stati i passi avanti, ma i temi della doppia tassazione e della certezza del diritto fiscale rimangono criticità gravi al punto da profilare una concreta possibilità di fallimento per l’intero progetto». 

Di rendere fiscalmente possibile questa immane opera di pianificazione internazionale se ne sta occupando la State Tax Administration cinese: «La risoluzione di tali problematiche procede di pari passo con l’adesione a importanti organizzazioni internazionali. Ma il problema che si profila, complicando il percorso per realizzare queste nuove vie, è anche di natura diversa: la sostenibilità ambientale e quindi la qualità degli investimenti nei territori». 

L’ultima parte della tesi fa luce sulle considerazioni della comunità internazionale: «Che è guardinga nei confronti di Pechino e delle sue modalità di investimento – conclude De Col -, spesso considerate opache e ingannevoli. All’interno della tesi è quindi stata analizzata una neonata antologia di contratti di prestito cinesi: sono gli effetti di una ricerca portata avanti da AidData con lo scopo di scostare i veli che, fin dall’apertura cinese degli anni Ottanta, hanno sempre ricoperto questa tipologia di contratti. Concludo il mio lavoro concentrando l’analisi della risposta europea all’avanzata cinese nel panorama internazionale. Il grande impegno di Bruxelles sfocia nella redazione del Comprehensive Agreement on Investment: un documento destinato a definire, in maniera il più possibile onnicomprensiva, i contorni del rapporto economico tra Ue e Cina, assoggettando entrambe le parti a un regime legalmente avanguardistico: non solo in campo finanziario ma anche nell’ambito dei diritti umani e della sostenibilità ambientale. La rivalità sistemica tra le firmatarie potrebbe risultare superata, infatti, una volta che tale documento acquisti validità giuridica (stando al suo testo, la scadenza cadrebbe nel gennaio del 2023). L’importanza dell’accordo, tuttavia, potrebbe aprire la pista per nuove politiche nei confronti del continente asiatico: non solo per l’Europa, ma per tutto il mondo occidentale». 

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