Le leggenda del boccale e del vento: così nasce la birra a Pedavena

Le leggenda del boccale e del vento: così nasce la birra a Pedavena

 

La birra di Pedavena ha un’origine “leggendaria”.
Si narra che molto tempo fa, nei monti che sovrastano Pedavena, fosse in corso l’inverno più freddo in assoluto.
Gli abitanti del luogo erano rinchiusi nelle loro abitazioni a causa di una tormenta che, da giorni, imperversava sul paese.
Le osterie erano vuote, nessuno in giro: nemmeno i più temerari montanari.
Cani e gatti rannicchiati vicino ai camini accesi: non pensavano neanche lontanamente di mettere il naso fuori dalla porta.
Il vecchio oste era preso dallo sconforto: con quel tempo non entrava nessuno, nemmeno per una partita a carte. Così, chiuse per qualche giorno la serranda.
In una notte gelida, in cui il vento batteva impetuoso al balcone della sua stanza, sognò una maga.
Proprio lei gli suggerì il modo di placare quella tempesta gelida e paurosa.
Doveva creare un nettare che somigliasse alle cime dei monti e presentarlo al “Padrone dei venti” nel boccale più prezioso che aveva.
Al risveglio, l’agitatissimo oste scese in cantina e cominciò a fare degli intrugli con la birra: prese da una nicchia segreta il boccale d’argento di famiglia e versò il contenuto.
Il risultato? 
La schiuma bianchissima della sua nuova birra somigliava alla neve delle creste che circondavano Pedavena.
Depose allora il boccale d’argento sotto al campanile. E, al rintocco, la neve cessò di turbinare, insieme al vento. 
Tutti poterono quindi uscire a vedere quel piccolo miracolo della birra.

CURIOSITÀ
Nel marzo 1897, i fratelli Luigi, Sante e Giovanni Luciani, originari di Canale d’Agordo, inaugurarono lo stabilimento per la produzione della birra.
Perché Pedavena? Per il lievito e il luppolo pregiati e le materie prime di alta qualità: l’acqua di queste sorgenti ha una particolare caratteristica oligominerale.
Nel primo dopoguerra, grazie all’intraprendenza dei fratelli Luciani, lo stabilimento si era aggiudicato il secondo posto in Italia nella graduatoria dei produttori. Anche se, nel 1917, era andato parzialmente distrutto da un incendio. E fu saccheggiato dalle ultime truppe austriache.
Venne costruita, inoltre, la prima malteria in Italia: un impianto per il trasporto del malto.
Nel 1953, fu addirittura aperta all’istituto “Rizzarda” di Feltre l’unica scuola per birrai maltatori in Italia: ebbe vita fino al 1977.

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