Le fusioni dei Comuni? Convengono, eccome. Lo dimostra lo studio elaborato da Fondazione Think Tank Nordest. Dal 2014 al 2020 in Veneto sono arrivati oltre 31 milioni di euro di contributi statali? E nel Bellunese? Le cose vanno bene, per i municipi che hanno scelto di unirsi.
A livello pro capite, infatti, il Comune più sovvenzionato è Val di Zoldo, con 231 euro per abitante. Valbrenta ha ottenuto 194 euro per cittadino, Longarone 176, Alpago 174. Se invece consideriamo il contributo medio per anno, ovviamente vengono premiati i Comuni più popolati: a Borgo Valbelluna (13.641 abitanti) vanno quasi 2 milioni di euro all’anno, ad Alpago quasi 1,2 milioni, a Borgo Veneto oltre un milione, a Valbrenta poco meno di un milione. In valore assoluto, spiccano invece i numeri delle fusioni “più vecchie”: Longarone ha già ottenuto 6,4 milioni di euro, Alpago 4,7 milioni, Borgo Valbelluna 4 milioni, Quero Vas 3,2 milioni.
«Oggi l’aggregazione tra Municipi è un potente strumento di riforma a livello locale – spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – perché pone le condizioni per il miglioramento dei servizi e la realizzazione di progetti a vantaggio della collettività. Le fusioni permettono di strutturare uffici comunali più preparati ed efficienti, in grado di rispondere meglio alle richieste di cittadini e imprese». «La fusione è un’opportunità strategica per i piccoli Comuni del Veneto – conclude Ferrarelli – anche perché rappresenta un formidabile strumento di sburocratizzazione».