Le banche non credono nel rilancio: Acc rimane appesa a un filo

Le banche non credono nel rilancio: Acc rimane appesa a un filo

Allarme rosso alla Acc. Banche non pervenute e liquidità agli sgoccioli. Secondo il commissario straordinario, a fine settembre al massimo non ci sarà più un euro. O arrivano garanzie di credito da qui a un mese, oppure tutti gli sforzi fatti per salvare la fabbrica zumellese dal fallimento saranno stati vani. Con conseguenze drammatiche a livello sociale prima ancora che economico.

La preoccupazione si taglia con il coltello dalle parti di Villa di Villa. Il commissario straordinario Castro ieri ha preso carta e penna e ha scritto all’assessore regionale Donazzan. Perché il termine ultimo perché gli istituti di credito presentassero un’offerta per Acc è scaduto martedì 25 agosto. E solo Banca Ifis, ha formalizzato la propria disponibilità a erogare i finanziamenti previsti e regolati dalla normativa in materia di amministrazione straordinaria. «Una situazione – scrive Castro – che si pone in contraddizione con il giudizio largamente positivo sul Piano Industriale di Acc formulato dal Governo, dalla Regione Veneto, dagli enti locali e da tutti gli stakeholder, giudizio corroborato anche da concreti e nitidi elementi fattuali: dall’avvio dell’amministrazione straordinaria, i volumi produttivi per il 2020 sono cresciuti del 13,2%».

Eppure la situazione di stallo rimane. E preoccupa. Motivo per cui la Regione ha convocato un tavolo di confronto per martedì 8 settembre. «L’azienda di Borgo Valbelluna non solo gode di un piano industriale concreto e validato dal Ministero, ma anche di un prestito garantito al 100% dallo Stato – dice l’assessore regionale Elena Donazzan -. Pertanto, sconcerta e preoccupa constatare che 50 giorni di interlocuzioni con gli istituti di credito non abbiano portato a un risultato concreto. Il sistema finanziario dovrebbe rappresentare una leva per far fronte a periodi di crisi economico-industriali, soprattutto se stiamo parlando di un’azienda con queste caratteristiche, inserita nella filiera nazionale e internazionale dell’elettrodomestico, strategica per il Nordest e per l’intero Paese. Questa situazione mi lascia veramente basita e va affrontata con urgenza».

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