L’abbraccio collettivo in piazza per la SSD Dolomiti Bellunesi: «È il sogno di tutti»

L’abbraccio collettivo in piazza per la SSD Dolomiti Bellunesi: «È il sogno di tutti»

Nel cuore del capoluogo, non è andata in scena solo la celebrazione di una doppia promozione in Serie C. Ma un abbraccio collettivo, oltre alla restituzione di un sogno trasformato in realtà: il sogno firmato SSD Dolomiti Bellunesi.

Piazza Duomo, vestita a festa, ha accolto famiglie, bambini, Ultras, appassionati di lungo corso e neofiti della domenica. Uniti da un filo invisibile e potentissimo: l’orgoglio dolomitico. Applausi scroscianti, cori, immagini, brividi. E poi nomi, volti, storie: una a una, hanno sfilato le protagoniste della squadra femminile, primatiste in Eccellenza. Così come i giocatori della prima squadra maschile, che hanno riportato il calcio bellunese nel professionismo. Più che la rappresentazione di un momento di gioia, era una narrazione unanime. Un album di figurine diventato vivo, grazie alla voce dello speaker – Alessandro Pomarè, il “Poma” – a cucire una frase, una scintilla, una piccola verità per ciascun atleta.

E quando è salito sul palco il presidente Paolo De Cian, gli occhi si sono inumiditi. Anche i suoi: «Non abbiamo solo vinto il campionato. Siamo riusciti a cucire un legame profondo con il territorio. Abbiamo dimostrato che, con il lavoro di squadra, si può sognare in grande. E il sogno può diventare di tutti». Sì, di tutti: anche del mondo sportivo (rappresentato da Stefano Longo, presidente della Fondazione Cortina), imprenditoriale e delle associazioni di categoria (da Confindustria, con Lorraine Berton, a Confartigianato, con Claudia Scarzanella, ad Appia, con Cristian Sacchet).

Senza considerare le istituzioni, presenti e partecipi: dal prefetto Antonello Roccoberton ai sindaci di Belluno, Oscar De Pellegrin, e di Sedico, Christian Roldo, fino al vice sindaco di Feltre, Claudio Dalla Palma, passando per il senatore Luca De Carlo, il presidente del Fondo Comuni Confinanti, Dario Bond, e il presidente della Provincia Padrin. Tutti hanno testimoniato la rilevanza di un progetto che non è solo sport. È visione. È presente e, allo stesso tempo, futuro. Come ha rimarcato pure il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in una lettera inviata al club nato dalla fusione tra Belluno, Union Feltre e San Giorgio Sedico. «Questo è solo l’inizio», ha sottolineato a chiare lettere mister Nicola Zanini. Vero, è la virgola prima di una nuova frase. Prima di un’altra storia da scrivere. Tra le Dolomiti. E per le Dolomiti.

Il commento

Ai ragazzi e allo staff arriva il plauso del sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, che ha festeggiato in piazza con i tifosi:

«Questa promozione ha un valore che va oltre il risultato sportivo: è la dimostrazione concreta di cosa può nascere quando si sceglie di unire le forze. La Dolomiti Bellunesi è una società giovane, nata nel 2021 dalla fusione di tre realtà calcistiche storiche. Una scelta coraggiosa, quella di costruire un’unica squadra che rappresentasse tutto il territorio, e oggi possiamo dire che è stata una scelta vincente. Come ex atleta so bene quanto conti il gioco di squadra: nessun risultato si raggiunge da soli. Dietro una promozione come questa ci sono sacrifici, allenamenti, passione, determinazione. C’è il contributo di ogni singolo componente della squadra, ma anche della società, dei tecnici, dei volontari, dei tifosi. È questo il bello dello sport: si vince insieme, si cresce insieme. Credo che questo successo possa diventare un esempio per tutto il nostro territorio. Anche in montagna, anche in una provincia piccola come la nostra, se si lavora insieme si possono raggiungere obiettivi grandi. Fare squadra non è solo uno slogan, è un modo di vivere e costruire il futuro. La promozione che abbiamo festeggiato oggi è un riconoscimento a chi ha creduto in questo progetto e lo ha fatto crescere con pazienza. Ed è uno stimolo per tutti noi, anche fuori dal campo, a credere di più nel lavoro insieme. Alla società, ai giocatori, e a tutto il mondo che ruota attorno a questa esperienza sportiva va il mio grazie. Ci avete fatto sentire parte di qualcosa che ci rappresenta davvero».

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