La via dei santuari che attraversava la Valbelluna: approfondimento archeologico a Mel

La via dei santuari che attraversava la Valbelluna: approfondimento archeologico a Mel

Ultimo appuntamento di approfondimento organizzato nell’ambito della mostra “Tra preistoria e medioevo. Ritrovamenti archeologici dal territorio di Mel, Trichiana e Lentiai” al Palazzo delle Contesse di Mel fino a domani (20 febbraio).

Oggi pomeriggio si parlerà di età preromana e romana con Eugenio Padovan, cultore locale, che presenterà  “La via dei santuari”. L’itinerario tocca i santuari e le necropoli dell’età del ferro e di età romana del Monte Altare (Vittorio Veneto), di Villa di Villa di Cordignano e di Gurina (Austria) attraversando puntualmente tutto il territorio bellunese. Si snoda lungo la Val Lapisina ed entra nell’Alpago costeggiando le rive del Lago di Santa Croce, fino a raggiungere le necropoli di Pian de la Gnela (VII-V secolo a.C.) e di Staol (I-IV secolo d.C.). Da qui (da un’altitudine di circa 900 metri) si scende verso Polpet (Ponte nelle Alpi) e la valle del Piave. 

Sulla base delle evidenze archeologiche il percorso ricalca antichi tragitti preromani e romani, sui quali si sono soffermati con studi pubblicazioni e perlustrazioni del territorio Anton Von Zach, Alessio De Bon, Giovanni Tomasi e gli appassionati Gildo De Min e Francesco Prest. De Min e Prest, in particolare, hanno documentato la sezione di percorso lungo le pendici del Col Visentin sino ai Coi de Pera (Losego). Tratto dove si trova un sito nel quale nell’estate del 2021 è stato effettuato uno scavo archeologico, originato dal ritrovamento di una lamina a pelle di bue con iscrizione latina puntolinata. 

Entrando nella valle del Piave e seguendo la via studiata da De Bon, si toccano i centri di Castellavazzo e l’importante area sacra di Lagole (VI secolo a.C. – IV secolo d.C.). Dopo Lagole si raggiunge Cima Gogna e, seguendo la valle dell’Ansiei, si tocca Auronzo dove era attivo l’importante santuario del Monte Calvario (II secolo a.C. – VI secolo d.C.). Salendo, verso il Comelico, si arriva al confine tra la X Regio e il Noricum dove sorgeva l’accampamento romano di Passo di Monte Croce Comelico (IV-V secolo d.C.) con strutture lignee, confrontabili con la torre romana di Gogna-Treponti del IV secolo d.C. Superata la fortificazione del passo si raggiunge la valle del Gail e la piccola collina della Gurina presso Dellach (Austria) i cui resti archeologici trovano stretto confronto linguistico venetico.

Questo dunque il tema di oggi. Appuntamento alle 17.30 nella sala convegni del Palazzo delle Contesse di Mel (Borgo Valbelluna). A seguire possibilità di visita guidata alla mostra.

Accesso libero con green pass rafforzato e mascherina ffp2.

Per info: www.museomel.it

foto: una chiave votiva

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