La velina bionda in elicottero sulle Dolomiti per lanciarsi con il paracadute. È polemica

La velina bionda in elicottero sulle Dolomiti per lanciarsi con il paracadute. È polemica

Metti una velina bionda (e non si dica che è sessismo o maschilismo, perché c’è nel suo curriculum), un po’ atleta un po’ influencer. Aggiungici le Dolomiti, una serie di voli in elicottero con l’obiettivo finale di lanciarsi con il paracadute da una vetta. E la polemica è servita.
Pro o contro? Il tema non è la velina e neppure i milioni di follower che ha sui social. Il tema è se le Dolomiti sono un parco divertimenti per chi ha i soldi e di professione fa l’influencer. Ai posteri la risposta.


Il fatto, intanto. Giulia Calcaterra, velina bionda a Striscia la notizia nel 2012-2013, concorrente all’Isola dei Famosi, ha abbandonato il piccolo schermo. Da qualche anno viaggia sui social come influencer nell’ambito del fitness e del benessere. Si dedica a “imprese” e sport estremi. E il 24 luglio ha deciso di lanciarsi con il paracadute dal Civetta.


Si può? È pericoloso? Domande legittime e a cui non intendiamo dare risposta (invitiamo però a rileggere anche l’appello di Luca Zaia sulla prudenza in montagnaTroppi incidenti in montagna, Zaia si appella ai turisti: «Salite in quota con prudenza»). Il punto è un altro. Perché la bella Giulia non ha raggiunto la cima della Torre Trieste (da cui poi si è lanciata) attraverso un’impresa alpinistica. Ma si è fatta portare in vetta dall’elicottero. Poi si è librata in volo. Poi si è fatta riportare in quota e si è lanciata un’altra volta. E poi di nuovo… come al luna park. Un parco divertimenti costoso, visto che per un’ora di volo in elicottero si parte da circa 2mila euro.
Giulia Calcaterra non era da sola: serve qualcuno per immortalare con foto e video l’impresa. E difatti, scatti, fotogrammi e immagini sono sui social, già carichi di like e di commenti. E non tutti sono positivi. Anzi.


Sulla bella influencer si è scatenato l’inferno social. Tra i commenti del video postato su Instagram molti hanno avuto modo di dissentire. «La vera impresa è salire a piedi» scrive un utente, aggiungendo l’emoticon dell’elicottero. «Che bello arrivare con l’elicottero… E hai anche il coraggio di scrivere “selvatica” nel tuo profilo» aggiunge un altra persona, in punta di fioretto.


Commenti che certamente condividerà anche il popolo di “Alto Rilievo – voci di montagna”. La nota pagina Facebook degli amanti della montagna ha dedicato un post a Calcaterra.
«Dolomiti: parco giochi per influencer? Un tempo i parchi di divertimento si limitavano a un’area circoscritta, confinata in uno spazio contenuto. Una volta varcato l’ingresso si accedeva (e tutt’ora si accede) in un mondo imperniato, appunto, sul divertimento. Tutto converge verso il divertimento andando a creare una dimensione esclusivamente ludica. Ciò è possibile perché questi spazi non dialogano con il contesto circostante. Sono isole sconnesse dalle dinamiche territoriali e sociali» scrive sulla pagina Pietro Lacasella. «Da qualche decennio, tuttavia, la logica del parco di divertimento si sta diffondendo a macchia d’olio in aree più vaste, dotate di caratteristiche atropologiche e ambientali da non sottovalutare. Una di queste è purtroppo rappresenta dalle Dolomiti. Lo scorso 24 luglio la nota influencer Giulia Calcaterra si è fatta portare in elicottero in cima alla Torre Trieste nel Gruppo del Civetta per poi lanciarsi con il paracadute. Quattro rotazioni per quattro salti, uno in fila all’altro, proprio come si fa con una giostra quando, tutti eccitati, corriamo a fare la fila per godere immediatamente di un’altra dose di adrenalina. Tutti siamo a conoscenza dell’impatto ambientale che un elicottero può provocare in un territorio fragile come le Dolomiti. Utilizzarlo per scopi ricreativi è quindi biasimevole oltre che anacronistico. L’invito a Giulia Calcaterra e a tutte le persone che hanno la possibilità di influenzare le scelte della collettività è quello di provare a raccontare un divertimento calibrato sulle caratteristiche del territorio e sulle esigenze ambientali dettate dai cambiamenti climatici».

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