La storia dei vetri artistici veneziani a Feltre: inaugurata la collezione Franzoia – Nasci

La storia dei vetri artistici veneziani a Feltre: inaugurata la collezione Franzoia – Nasci

«Quasi mi dispiace che sia già finito questo percorso». Le parole del vicesindaco di Feltre, e assessore alla cultura, Alessandro Del Bianco, sintetizzano al meglio emozioni e sensazioni di oltre 3 anni di lavoro. Quelli che hanno portato, ieri, all’attesa inaugurazione della sezione espositiva dedicata alla collezione di vetri veneziani Franzoia – Nasci, all’ultimo piano della Galleria Rizzarda a Feltre.

Un vero evento, atteso a lungo e che fa di Feltre la sede di una delle più importanti collezioni del genere d’Europa.

Tutto è iniziato con un’e-mail», ricorda il sindaco di Feltre Paolo Perenzin, a firma di Luca Rento, poliedrico artista feltrino, che raccontava come avesse convinto l’architetto Ferruccio Franzoia a donare alla città la sua preziosa collezione di vetri veneziani. Una collezione di oltre 800 pezzi che abbraccia un periodo che va dal XVIII secolo ai tempi odierni, ma con un nucleo centrale dedicato ad un arco di quasi 40 anni, dal 1921, quando a Venezia nacque la “Vetri soffiati muranesi Cappellin e Venini”, fino alla fine degli anni ’50.

Tutto raccontato al terzo piano della Galleria Rizzarda, negli spazi allestiti appositamente da Franzoia. Un itinerario “capriccioso”, sulla falsariga delle scelte che hanno ispirato la nascita della collezione, frutto di 30 anni di passione artistica dell’architetto e della sua consorte, Carla Nasci.

Nella prima sala si trovano i pezzi firmati da Vittorio Zecchin per Cappellin e Venini: elegantissimi soffiati trasparenti ispirati al Rinascimento che imprimettero una svolta nella produzione muranese dell’epoca, spesso caratterizzata da un eccesso di ornamentazione.

In seguito Cappellin e Venini si divisero, e la produzione di entrambi è documentata nella seconda sal, dove si trovano preziosi oggetti riferibili alla presenza a Murano del grande Carlo Scarpa, ideatore di forme e tessuti vitrei di grande successo, che nel 1926 iniziò con Cappellin una collaborazione durata fino al 1931. In seguito Scarpa passò al “rivale” Venini, dove lavorò fino allo scoppio della II guerra mondiale.

Ma tra le teche della Galleria Rizzarda è possibile ammirare anche le opere di altre botteghe attive in laguna e di altri autori significativi, come Napoleone Martinuzzi, Tomaso Buzzi, Flavio Poli, Tyra Lundgren, Guido Balsamo Stella ed altri, fino ai contemporanei Sergio Asti e Luciano Gaspari. Peculiare la terza sala, dove trovano posto i vetri da mensa, beni di consumo dedicati ad un utilizzo effimero e pertanto testimonianza ancor più rara e preziosa.

Un vero «Percorso nella bellezza», come sottolinea Del Bianco. E che Feltre valorizzerà con quattro installazioni di videomapping dedicate alle ricchezze storico – artistiche della città, visibili ogni sera fino al 6 giugno dalle 20.45 su alcune delle facciate più belle della città. Protagonisti assoluti, non potrebbe essere altrimenti, proprio i vetri della collezione Franzoia – Nasci.

La collezione è visitabile fino al 31 maggio con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Poi, dal 1° giugno subentra l’orario estivo: da lunedì a giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18; da venerdì e domenica orario continuato dalle 9.30 alle 18. La Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda” rientra nel circuito museale ToTem, che permette l’accesso con un biglietto unico ai più dignificativi siti storici ed artistici di Feltre. Il costo di ToTem card è di 8 euro (6 euro il ridotto). Per le famiglie, card complessiva al costo di 12 euro.

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