La primavera è arrivata, ma potrebbe andarsene presto. Già domenica, quando saranno in arrivo venti freddi dalla Russia. Con temperature in picchiata (anche sotto lo zero, al mattino) e qualche fiocco di neve, anche a quote poco più che collinari. Una bordata polare che colpirà alberi e arbusti in fiore, che in questi giorni stanno regalando un magnifico spettacolo. Godiamoci quindi ancora questi due giorni, che saranno caratterizzati da temperature miti, anche se il cielo si farà via via più nuvoloso. Poi, come detto, da domenica l’inverno tornerà a far capolino.
Intanto l’Arpav certifica che il mese di marzo appena passato è risultato non solo più piovoso (c ne siamo in effetti accorti tutti) ma anche più caldo del normale. Le temperature medie mensili sono risultate 1. 0/1. 5°C superiori alla norma. Lo zero termico è variato tra la quota minima di 770 mlm del giorno 18 a quella massima di 2960 del giorno 21. La media di questi primi tre mesi dell’anno è risultata 1. 6°C più alta della norma dell’ultimo trentennio.
Un marzo caldo, di carattere primaverile, e con precipitazioni totali mensili più abbondanti del consueto, generalmente comprese fra 60 e 230 mm. Gli scarti percentuali, in molte zone della provincia, sono risultati pari a +60/+80%, ma in alcune località delle Prealpi anche maggiori, come è stato il caso, ad esempio, di Sant’Antonio Tortal, dove è piovuto più del doppio di quanto climatologicamente atteso (230 mm, ovvero +115%). In alcune zone dolomitiche, invece, lo scarto è stato più contenuto, fra il +10 ed il +30%, come in Val
Boite, in Cadore e in Comelico. La neve è caduta quasi sempre fra i 1000 e i 1500 m, a tratti anche a quote più alte. La frequenza delle precipitazioni è stata decisamente più alta del normale, con 9-15 giorni piovosi/nevosi, a seconda delle zone (9 a Santo Stefano, 15 a Col Indes di Tambre), a fronte di una media storica di 6-8. Il bilancio pluviometrico da inizio anno mostra esuberi compresi in genere fra il 20 ed il 60%, localmente più alti, come ad esempio in Alpago (+75% a San Martino) e a Sant’Antonio Tortal (+81%).